Ancora puzza nauseabonda da Ponte Valentino, ma il sindaco cincischia

Speriamo che non siano necessarie clamorose manifestazioni di protesta per conosce la verità sulle emissioni inquinanti e tutelare la salute pubblica

Post del 3 febbraio 2024

Anche stamattina da Ponte Valentino arriva la puzza nauseabonda che per tutta l’estate ha ammorbato mezza città e che da dicembre si sente a tratti soprattutto nei fine settimana.

Il caso fu segnalato già ad aprile scorso da molti abitanti delle contrade vicine alla zona industriale, anche con lettere al Prefetto. Intervenne allora anche il consigliere comunale di maggioranza, Marcello Palladino, che si è poi quasi subito zittito.

Le emissioni maleodoranti provenivano, e provengono, soprattutto dallo stabilimento SANAV che dal 2009 è stato autorizzato dalla Regione Campania ad effettuare il trattamento chimico-fisico di liquami lattiero-caseari, soluzioni acquose di vernici, percolato da discariche, fanghi da fosse settiche, rifiuti da pulizia di fognature.

Successivamente la Regione ha concesso alla stessa ditta l’autorizzazione a trattare anche: Fanghi e rifiuti di perforazione contenenti Barite; feci animali, urine e letame (comprese le lettiere usate); Liquido di concia contenente cromo; Rifiuti contenenti sostanze pericolose tra i quali: Fanghi prodotti da pitture e vernici; Fanghi o rifiuti solidi contenenti solventi alogenati.

Da novembre 2022 la SANAV ha ricevuto l’autorizzazione anche ad essiccare i fanghi con un grosso forno e relativo camino ma a giugno ed agosto 2023 ha subìto due pericolosi incendi, proprio davanti ad un distributore di carburante. Finora nessuno ha spiegato le cause e gli effetti di tali eventi.

A settembre scorso, dopo 5 mesi di proteste dei cittadini, il Comune di Benevento ha convocato il primo tavolo tecnico che non ha spiegato nulla; l’ARPAC ha presentato una relazione molto parziale, ma non si hanno notizie di quella definitiva, annunciata più volte.

Il Consorzio ASI dopo le prime parziali analisi effettuate dalla Tecnobios, laboratorio di Piero Porcaro che è anche membro del consiglio consortile, ha incaricato alcuni professori universitari ma non si conoscono i risultati; non è stato reso noto neppure lo studio commissionato ad esperti privati da Cosimo Rummo, industriale della pasta, reduce da una grande doppia campagna pubblicitaria, prima per la visita del ministro Salvini e poi per la solidarietà non si sa per quali presunti gravi attacchi.

Rummo che aveva protestato vivacemente per il pericolo di possibili emissioni maleodoranti da uno stabilimento ancora da costruire, sopporta invece pazientemente la puzza della SANAV.  

La Regione Campania alla fine di settembre ha diffidato il gestore del depuratore del Consorzio ASI, il caseificio BO Industries e la SANAV ad adeguare i propri impianti entro 30 giorni, poi rinnovati, ma finora non si conoscono gli esiti.

Intanto la puzza si continua a sentire, soprattutto vicino alla SANAV che adesso funziona con tre camini in contemporanea, i cittadini della zona protestano e il sindaco, dimenticando di essere anche Autorità Sanitaria, si limita, di tanto in tanto, a chiedere altri controlli dei quali, puntualmente, non si conoscono i risultati.

I consiglieri di opposizione, dopo le inutile chiacchierate nelle costosissime commissioni consiliari, aspettano di discutere del caso in un Consiglio Comunale che finora non è stato neppure convocato.

Nessuna interrogazione parlamentare è stata presentata, da Rubano di Forza Italia molto presente su altre questioni analoghe, da Fratelli d’Italia, dalla Lega, dal PD o dal Movimento 5 Stelle.

E’ una situazione intollerabile che merita risposte chiare, sperando che non siano necessarie clamorose manifestazioni di protesta per conoscere la verità sulle emissioni inquinanti e tutelare la salute dei cittadini

Bisogna accertare:

  • che cosa hanno respirato gli abitanti della zona per tutta l’estate?
  • sono stati effettuati i controlli periodici sulle emissioni di Benzene, Acido Solforico, Ammoniaca, Etilmercaptano, Butilammina, Tretacloroetilene, Diclorometano, Tricloroetilene, Tretraclorometano, Butirraldeide, MIBK Cumene, Monoclorobezene, Diclorobenzene che la Regione Campania indicava come sostanze derivanti dal trattamento dei liquami presso la SANAV?
  • Quali sono state le cause dei due incendi subìti dal predetto stabilimento?
  • Sono stati rilasciati i certificati di prevenzione incendi prima della ripresa delle attività?
  • perché la Regione ha autorizzato il trattamento dei liquami in modo “emergenziale” con un solo camino?
  • quali controlli ha effettuato l’ARPAC sulle emissioni inquinanti dal camino grande dell’impianto di essiccazione dei fanghi?
  • quali accertamenti sno stati effettuati sull’inquinamento delle acque finite nel fiume Calore?

Speriamo che l’indagine aperta dalla Procura della Repubblica, anche a seguito degli esposti del Codacons e del Comitato di Contrada Coluonni, si concluda presto ed accerti se ci sono state omissioni da parte di pubblici funzionari oppure attività di soggetti che si sarebbero dovuti astenere.

  Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile



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