A rischio i lavori per la costruzione della galleria che dovrebbe portare l’acqua dall’invaso al potabilizzatore di Ponte (BN)
Comunicato del 18 marzo 2023
Con una nota stampa congiunta il presidente della Regione Campania, De Luca e il Ministro delle Infrastrutture, Salvini, hanno espresso soddisfazione per l’esito favorevole della Valutazione di Impatto Ambientale al progetto preliminare relativo alla utilizzazione delle acque dell’invaso di Campolattaro che costa quasi 700 milioni di euro.
Ma il decreto VIA dei Ministeri Ambiente e Cultura n.141 del 16-03-2023 e i relativi allegati che contengono diverse prescrizioni per i lavori previsti, non fanno alcun riferimento alla frana in sponda destra, in area a forte rischio sismico, proprio laddove è prevista la costruzione della galleria di sette chilometri per portare l’acqua al potabilizzatore di Ponte.
Nello studio geologico del 2021 allegato al progetto di Acqua Campania spa di febbraio 2022 sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale, quella frana è considerata “stabilizzata” dopo la realizzazione delle quattro paratie di contenimento del 2006.
Invece, con le perizie R015 e R017 presentate il 23 maggio 2022, acquisite il 10 giugno prot.153155 da ASEA, società della Provincia che ha in gestione la Diga, gli studi tecnici Speri, KR e I.Pro hanno dichiarato che quella frana NON è stabilizzata, è ATTIVA e lentamente si dirige verso nord-ovest, cioè proprio verso l’area dove è prevista la realizzazione della galleria, e che la paratia sotto la Casa di Guardia (uffici e direzione di Asea) non è adeguata al rischio sismico.
I tecnici che hanno effettuato le perizie, successive al progetto di Acqua Campania e l’avvio della valutazione ministeriale, scrivono che “Attualmente il pendio si trova in condizioni al limite dell’equilibrio statico..” e che la frana con il collasso della paratia in caso di terremoti può mobilizzare 500.000 metri cubi di terreno che potrebbero ostruire il sistema di svuotamento della Diga con gravi conseguenze.
ASEA considerata la gravità delle due perizie, il 23 dicembre 2022 ha chiesto allo Studio SPERI di valutare anche la parte superiore della frana. Il 6 marzo la società incaricata ha presentato la proposta per un lavoro di analisi completa della frana da effettuare con sondaggi vari che però sarà possibile concludere entro sette mesi, cioè entro ottobre 2023.
A giugno, però, dovrebbero cominciare le gare per gli appaltati da 700 milioni di euro con il rischio che le ditte incaricate, dopo i contratti e gli acconti, saranno costrette a bloccare i lavori, chiedere modifiche al progetto e ulteriori verifiche per la frana attiva.
Pertanto, ASEA e Provincia di Benevento che finora non hanno mai smentito le notizie fornite solo da Altra Benevento relative alla esistenza di quelle perizie, devono chiarire se le hanno inviate alla Regione Campania e ai Ministeri competenti per la Valutazione di Impatto Ambientale?
Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”