Come si risolve la crisi idrica, Dossier a puntate di Altra Benevento

Sintesi: com’è alimentata Benevento, il programma regionale per fornire a tutta la città acqua del Biferno, la modifica del progetto, la situazione peggiora.

Comunicato stampa del 22 agosto 2024

La nota di ieri della Regione Campania sulla attivazione dei pozzi di Solopaca e San Salvatore Telesino per la presunta soluzione della crisi idrica di Benevento, è contraddittoria, alimenta confusione e serve solo a soccorrere Clemente Mastella, in grave crisi di credibilità soprattutto su tale argomento, perché non ha risolto alcuno dei problemi da tempo segnalati e ha addirittura aggravato la situazione.  

L’acqua è il bene pubblico indispensabile per la vita e quindi i cittadini hanno il diritto di conoscere esattamente quali sono le cause dei problemi per la fornitura idrica e partecipare attivamente alle decisioni per risolverli.

Invece, proprio su questa delicatissima questione non ci sono informazioni chiare e non c’è trasparenza sugli atti.

Per tentare di sopperire alle negligenze degli Enti, degli amministratori e della stampa, Altra Benevento, come ha fatto per altri gravi problemi, produce e rende pubblico un dossier in tre parti.

Oggi cominciamo con una sintesi riassuntiva: com’è alimentata la città di Benevento; quali erano i programmi regionali per chiudere i pozzi della parte bassa e fornire a tutta la città acqua di buona qualità; la modifica del progetto, la situazione peggiora.

Per la città e le contrade servite da acquedotto comunale, sono necessari almeno 300 litri di acqua al secondo. Attualmente quasi 200 arrivano dal Molise (sorgenti del Biferno) attraverso l’Acquedotto Campano da Gioia Sannitica (Caserta), acqua buonissima che costa poco, non ha bisogno di pompaggio, non ha eccessiva concentrazione di minerali, le concentrazioni di nitrati sono bassissime ( 2-3 milligrammi/litro) e non ci sono tracce di Tetracloroetilene.  

E’ servita alla parte alta della città (Pacevecchia, rioni Mellusi, Pacevecchia, via Avellino, piazza Castello, Capodimonte, zona ASI, Cancelleria, Ponticelli (in parte),Piano Cappelle (in parte).

Altri 100-120 litri/secondo vengono pompati dai pozzi di Pezzapiana notoriamente contaminati da Tetracloroetilente. L’acqua che contiene più di 30 milligrammi/litro di Nitrati è servita ai rioni  Ferrovia, Centro storico, Libertà e contrade confinanti.

Dal 2003 i Programmi di intervento regionali hanno sempre segnalato la necessità di chiudere i pozzi della piana di Benevento (Campo Mazzoni e Pezzapiana) e fornire a tutta la città acqua di sorgente.

Dagli anni ’80 agli inizi degli anni 2000 la Regione prevedeva di fornire a Benevento acqua dalle sorgenti di Serino. Fu in parte realizzato un nuovo acquedotto da Altavilla Irpina a Benevento attraverso la valle del Sabato, mai completato.

Lo Studio SOGESID del 2007, realizzato su incarico della Regione Campania, prevedeva l’aumento della fornitura dalle sorgenti del Biferno a Benevento fino a 350 litri/secondo e la chiusura definitiva dei pozzi di Campo Mazzoni e Pezzapiana. Per consentire questa maggiore portata che l’attuale conduttura regionale non può reggere, era previsto un nuovo acquedotto da Gioia Sannitica  a Benevento.

La nuova condotta rientrava nel progetto e nel finanziamento connesso alla Diga di Campolattaro, ma per decisioni “politiche” degli amministratori sanniti e della Regione di qualche anno fa, il progetto è stato modificato e prevede che il nuovo acquedotto sia realizzato da Gioia Sannita fino a Ponte, senza congiungersi con quello comunale di Benevento.

Pertanto, i programmi regionali attuali prevedono che anche in futuro la parte bassa della città sia alimentata con l’acqua dei pozzi di Pezzapiana, la parte alta della città con acqua del Biferno per 8 mesi all’anno; per i 4 mesi estivi arriverà l’acqua potabilizzata della Diga (costosa e di scarsa qualità) oppure l’acqua “dura” dei Pozzi di San Salvatore Telesino e Solopaca.

Abbiamo più volte proposto al sindaco di organizzare una “vertenza territoriale” con l’appoggio di enti, forze politiche, associazioni, sindacati, per modificare queste ultime sciagurate decisioni della Regione ma Clemente Mastella preferisce rilasciate ogni tanto propagandistiche dichiarazioni sulla necessità di capitali privati in Sannio Acque srl senza confrontarsi sui programmi veri per l’utilizzo della risorsa acqua.

(continua. Domani la 2^ parte: I programmi regionali per l’acqua del Biferno a tutta la città di Benevento)

  Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile



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