Depuratore e inquinamento, la Giustizia lenta non contrasta il malaffare

Rinviata ancora l’Udienza del GUP per il processo a trenta persone e alla Gesesa. Reati verso la prescrizione

Comunicato stampa del 14 novembre 2023

Rinviata per l’ennesima volta la decisione del Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Benevento sulla richiesta di rinvio a giudizio per l’inquinamento dei fiumi dovuto alla mancanza o alla cattiva gestione dei depuratori da parte della Gesesa.

La Procura della Repubblica di Benevento il 9 maggio del 2022 ha chiesto il rinvio a giudizio della società Gesesa e di trenta persone, tra amministratori, dirigenti e dipendenti della società che ha in gestione il servizio idrico; titolari e operai di società private; tecnici e proprietario di un laboratorio di analisi; tecnici dell’Arpac; amministratori e dirigente del Comune di Benevento.

Il Pubblico Ministero contesta a vario titolo ai 30 indagati: Frode nelle pubbliche forniture art. 356 c.p; Inquinamento ambientale, art. 452 bis c.p.; Turbata libertà degli appalti- art. 353 c.p.; Falsità materiale e Falsità ideologica di pubblici funzionari– art. 476-479 c.p.; Truffa, art. 640 c.p.; Abuso d’ufficio art. 323 c.p.; Gestione di Rifiuti non autorizzata– art. 256 del Codice Ambiente; Inosservanza divieti di scarico, art. 137 Codice Ambiente; Violazione degli obblighi di tenuta dei registri obbligatori- art. 258 Codice Ambiente.

In particolare la Procura contesta che “soggetti chiamati a dirigere Enti la cui azione sarebbe dovuta essere improntata ad assoluta e totale imparzialità” hanno invece voluto affidare la progettazione del depuratore a Gesesa, che non aveva i requisiti, e addirittura hanno falsificato atti, relazioni e studi per evitare la Valutazione di Impatto Ambientale necessaria per impianti di grossa dimensione.

La Procura della Repubblica contesta inoltre alla Gesesa alcuni reati ambientali e la mancata adozione di misure per prevenire i reati da pare di propri dipendenti o soggetti incaricati.

L’Udienza innanzi al GUP che deve decidere sulla richiesta di Rinvio a Giudizio era prevista lo scorso 23 gennaio, fu rinviata per un lutto del magistrato al 26 giugno, ma per difetti di notifiche fissata per il 13 novembre, ieri, e quindi rinviata al 12 febbraio 2024 per sostituzione del Giudice. 

I fatti-reato contestati dalla Procura risalgono agli anni 2017-2018-2019 e quindi in gran parte sono destinati alla Prescrizione prima ancora dell’eventuale processo.

Molte indagini sono infruttuose, soprattutto quelle per i numerosi incendi delle auto (compreso la Porsche del dirigente comunale, Antonio iadicicco), oppure quelle relative alle minacce puntualmente rinnovate al sindaco Mastella che giustificano l’assegnazione della scorta; altre non sono più rintracciabili (ad esempio quella connessa agli appalti della Provincia), ma quando poi, finalmente, la Procura tra mille difficoltà propone il rinvio a Giudizio per gravi reati ambientali e pessima gestione dei servizi pubblici, non si possono attendere due anni per decidere se si deve fare il processo.

E’ evidente che questi tempi lunghissimi della Giustizia a Benevento, soprattutto per i reati che riguardano amministratori, pubblici dipendenti e privati collusi, rendono inefficace il contrasto al malaffare.

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile



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