Il coordinatore del distretto sannita EIC, senza titolo chiede l’adesione dei comuni “a scatola chiusa” per il gestore idrico

A Benevento tacciono i consiglieri di maggioranza e di opposizione, invece da Baselice parte il confronto tra amministratori e cittadini per difendere l’acqua pubblica.

Comunicato stampa del 14 novembre 2022

Sono scaduti l’8 novembre i 90 giorni entro i quali, ai sensi del Decreto Legge 115 del 9 agosto 2022, l’Ente Idrico Campano avrebbe dovuto affidare ad un nuovo gestore unico la fornitura di acqua e i servizi di depurazione in tutti i comuni della Provincia di Benevento.

Ovviamente non lo ha fatto ed era certo che in tempi così stretti non avrebbe potuto raggiungere questo obiettivo particolarmente complesso, ma Clemente Mastella e i suoi seguaci, ormai confinati solo nel Sannio, invece di coinvolgere nella discussione e nelle decisioni quantomeno i consigli comunali di tutta la provincia, hanno voluto imporre comunque la forma di gestione: una società con la partecipazione di tutti gli enti locali della provincia di Benevento e di un privato che sarà socio di maggioranza relativa.

E così, in tutta fretta e con la collaborazione dei sindaci PD, i mastelliani in soli tre mesi hanno scisso il distretto Calore Irpino dell’EIC, costituito il nuovo distretto sannita che il 25 ottobre, a porte chiuse e senza alcuna informazione preventiva, ha approvato la proposta preannunciata da Mastella con 23 voti favorevoli e 5 astensioni, poi ratificata dal comitato esecutivo dell’EIC proprio l’8 novembre.

Pertanto, in Irpinia il gestore unico sarà totalmente pubblico ed invece nel Sannio bisognerà consentire a un privato di fare affari con l’acqua partecipando alla società di gestione con il 45% delle quote.

Dal 9 novembre la competenza per gli atti relativi alla individuazione e alla nomina del gestore unico con il socio privato è trasferita al presidente della Regione Campania, ma lo stesso giorno il coordinatore mastelliano del distretto sannita, Pompilio Forgione (nella foto), ha inviato a tutti i sindaci del Sannio la lettera (leggi versione integrale) con la quale chiede che siano approvate con urgenza le delibere dei consigli comunali per l’adesione alla nuova società.

La lettera è stata accolta con preoccupazione soprattutto dai Comuni che ora gestiscono direttamente il servizio idrico perché l’adesione al nuovo gestore comporta la cessione delle sorgenti a condizioni finora sconosciute.

In difficoltà sono pure i 31 comuni sanniti che ancora aderiscono al Consorzio Alto Calore, con relativi crediti e debiti, e che adesso dovrebbero partecipare anche alla costituzione del nuovo gestore.

Ma la lettera di Forgione inquieta tutti gli amministratori (tranne gli obbedienti mastelliani) perché finora non è stata definita la bozza di statuto da approvare e neppure si sa quale dovrebbe essere il capitale sociale e quali sarebbero le singole quote dei Comuni.

Soprattutto non si conoscono gli obiettivi del nuovo gestore unico considerato che il Piano d’Ambito sannita non è stato ancora approvato né discusso con sindaci che, pertanto, dovrebbero sottoporre ai consigli comunali proposte di delibere per costituire una società “a scatola chiusa”.

Insomma, si conferma che l’acqua è al centro di politiche affaristiche ed oscure manovre ma a Benevento rimangono in silenzio anche i consiglieri di opposizione.

Invece nel fortore qualcosa si muove ed infatti domani, 15 novembre, alle ore 18, a Baselice gli amministratori comunali discuteranno con i cittadini cosa fare a difesa dell’acqua, bene comune primario e indispensabile per la vita.

Gabriele Corona, movimento politico “Altra Benevento è possibile”



2 commenti su “Il coordinatore del distretto sannita EIC, senza titolo chiede l’adesione dei comuni “a scatola chiusa” per il gestore idrico”

  1. La domanda è sempre la stessa: cosa possiamo fare noi cittadini? Perché i consiglieri di opposizione non prendono posizione? Perché questa indifferenza su di una questione così importante? È indifferenza o risponde al principio di attaccare il ciuccio dove vuole il padrone?

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  2. I comitati civici spesso e volentieri ottengono risultati che i singoli mai potrebbero vantare.

    A mio avviso,proprio sull’Acqua non bisogna mollare,proporrei la costituzione di un Comitato per l’Acqua Pubblica Sannita che monitori tutti i passaggi di questa operazione che già da come parte sembra non curarsi dei cittadini. Io ci sono e,come per la questione “pini” posso assicurare che l’intervento del Comitato Giù Le Mani dai Pini qualcosa è riuscito a fare…

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