SANAV: La puzza non viene dal nostro stabilimento, presto il dissequestro

La ditta che tratta “rifiuti liquidi pericolosi e non” a sorpresa spiega al Mattino che la lavorazione dei fanghi finora era solo sperimentale. Nessun chiarimento sugli sversamenti nel fiume

Post del 25 febbraio 2024

Il Mattino di oggi, 25 febbraio, pubblica un interessante articolo di Paolo Bocchino sul sequestro degli impianti della SANAV per la lavorazione dei fanghi.

La Ditta che dal 2009 opera nella zona industriale di Ponte Valentino per il trattamento di “rifiuti liquidi pericolosi e non” sostiene che i miasmi provengono da altri siti perchè la lavorazione dei fanghi, autorizzata a novembre 2022, finora è stata saltuaria e sperimentale per provare gli impianti.

Per questo motivo da società di Lacedonia è convinta di ottenere presto dalla magistratura il dissequestro degli impianti.

Resta il fatto, però, che da quando il 13 febbraio la magistratura, prima con i controlli e poi con il sequestro ha impedito lo stoccaggio dei fanghi negli scarrabili, non si sente più la puzza che ha ammorbato mezza città per molti mesi.

SANAV assicura che le esalazioni misurate a fine gennaio dall’ARPAC erano nella norma, ma non dice nulla sullo sversamento dei reflui nelle fogne.

Come Altra Benevento e gli abitanti dalla zona hanno costatato molte volte (soprattutto domenica 4 febbraio), con i camini spenti la puzza era comunque molto intensa, vicino allo stabilimento SANAV e vicino al depuratore del consorzo ASI.

E allora continuiamo a chiedere: l’ARPAC si limita a misurare la concetrazione “odorigena” dai camini e poi fare la media dei risultati dai quali risulta che è “tutt’apposto”, oppure ha misurato gli sversamenti dei reflui da SANAV nelle fogne e poi nel fiume verso la città?

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”  



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