A caccia del Drago di S.Giorgio, 2^ parte

Il servizio rifiuti in mano ad una ditta sulla quale pende una “interdittiva antimafia” Dichiarazioni del candidato sindaco Maurizio Bocchino

Post del 6 giugno

Tra due giorni si vota nel “paese dei fiori e della cortesia” per elezioni anticipate. Il Comune è stato sciolto ad ottobre scorso, per le dimissioni di 8 consiglieri comunali su 12, a seguito di una perquisizione al sindaco, Angelo Ciampi, ordinata dalla DDA di Napoli

Ciampi è stato sottoposto solo ad indagini, senza provvedimenti restrittivi, per aver incontrato a novembre 2022, in un bar di Napoli, un imprenditore in odore di collusioni con la camorra, Aniello Ilario, amministratore di fatto della società CZETA che si occupa di rifuti.

La ditta CZETA da aprile 2023 raccoglie e smaltisce i rifiuti anche a San Giorgio del Sannio su incarico di una società che ha vinto l’appalto bandito a luglio 2022, finora ritenuto regolare.

Ciampi ha sempre sostenuto che non sapeva, prima della perquisizione di ottobre 2023, che Ilario fosse indagato perchè ritenuto colluso con Nicola Ferraro, ex consigliere regionale UDEUR, condannato per rapporti con i casalesi, e che lo aveva incontrato a titolo personale senza alcun riferimento alla gara per i rifiuti.

Non c’è dubbio, però, che quella perquisizione del 4 ottobre 2023, indipendentemente dalle presunte responsabilità penali di Ciampi, (finora non contestate dalla magistratura), destò sconcerto e preoccupazione in paese al punto che il vice sindaco, Maurizio Bocchino, e l’assessora all’Ambiente, Giovanna Annese, decisero di dimettersi insieme ai consiglieri di opposizione per porre fine alla esperienza amministrativa dopo appena due anni.

Ma le indagini e gli accertamenti sulla CZETA non sono ancora terminati.

Nel Consiglio di Amministrazione sono entrati a marzo scorso due generali in pensione, uno della Guardia di Finanza e l’altro dei Carabinieri, ma questo non ha impedito alla Prefettura di Vicenza, dove ha sede legale la società, di emettere il 18 maggio scorso una “interdittiva antimafia” per impedire alla CZETA di gestire il servizio rifiuti su tutto il territorio nazionale avendo “accertato l’esistenza di un effettivo rischio di contaminazione mafiosa attraverso la contiguità con elementi appartenenti a sodalizi criminali della Campania“

Pochi giorni dopo il provvedimento, il 22 maggio 2024, a Rotondi, dove ha la sede operativa la CZETA di Aniello Ilario che è anche consigliere di quel Comune, si è dimesso il sindaco, estraneo ai fatti.

La interdittiva antimafia è stata sospesa fino alla decisione del TAR veneto del 10 luglio ma intanto la GZETA ha chiesto il “controllo giudiziario volontario” per evitare commissariamento e sequestri.

Le indagini della DDA e il provvedimento antimafia alla ditta che cura il servizio rifiuti a San Giorgio, confermano le preoccupazioni per le infiltrazioni malavitose e il riciclaggio di denaro sporco in paese, ma nella campagna elettorale in corso questa questione non viene trattata con la dovuta attenzione (nessun accenno, ad esempio, nel comizio di ieri di Giovanna Petrillo, candidata sindaco per la lista .“San Giorgio Futura” )

Ci sono, inoltre, candidati che non vogliono dar conto, a viso aperto, delle loro possibili “incompatibilità” per conflitti di interessi e gridano alla congiura.

E’ accaduto, ad esempio, con Orsola Lombardi e Giacomo Zampetti ai quali abbiamo chiesto, pubblicamente, (clicca per leggere) di chiarire alcuni contenziosi con il Comune per una pratica edilizia e la riscossione dei tributi, ma ha risposto la loro lista, “San Giorgio rinasce” capeggiata dal candidato sindaco Giuseppe Ricci, con un post su facebook, per bollare come “accuse infamanti e basse illazioni” le nostre semplici domande. Un atteggiamento in puro stile mastelliano !

Non si è sottratto, invece, alle nostre domande Maurizio Bocchino, candidato sindaco della lista “San Giorgio protagonista“, al quale abbiamo chiesto di spiegare meglio le ragioni delle sue dimissioni di ottobre 2023 che hanno portato allo scioglimento del Consiglio Comunale e le elezioni anticipate.

Ecco la breve intervista:

Domanda 1: C’è ancora qualcuno che insiste nel far notare che Lei prima aveva espresso vicinanza a Ciampi e qualche giorno dopo firmò le dimissioni ponendo fine alla esperienza amministrativa. Perché?
Risposta: “Tutta la maggioranza aveva espresso vicinanza a Ciampi. Il giorno dopo ho fatto una dichiarazione personale: segno evidente che qualcosa stesse cambiando nel rapporto di fiducia. Mi sono lamentato per aver saputo dalla stampa online della indagine e non mi ha mai spiegato perché nel novembre 2022 aveva incontrato a Napoli Aniello Ilario, l’imprenditore della ditta CZETA e non lo avesse fatto nel luogo deputato: il Comune”.

Domanda 2: Dica la verità, vi siete dimessi perché pensavate che il Comune rischiava lo scioglimento per “infiltrazioni mafiosa”?
Risposta: “Si, abbiamo avuto anche questo timore e sarebbe stato un disastro per tutto il paese. I fatti di questi giorni confermano che la questione fosse delicata. Pochi giorni fa Prefettura di Vicenza ha emesso “interdittiva antimafia” per la CZETA della famiglia Ilario che le forze dell’Ordine considerano ancora a rischio di infiltrazioni.”

Domanda 3: Ma mi dicono che Lei si è dimesso perché voleva che fosse approvato, senza il confronto necessario, il nuovo PUC?
Risposta: “Ma no, era la variante di tutti. Ne abbiamo discusso per quasi un anno, a riprova le delibere di Giunta Comunale con tutti presenti (atto di indirizzo, ufficio di piano, dimensionamento) e gli incontri aperti a tutta la maggioranza, l’ultimo dei quali presso Palazzo Bocchini con i tecnici dell’ufficio di piano per visionare le tavole attraverso il proiettore. Ovviamente c’era la copertura finanziaria. Avevo proposto la semplice “presa d’atto” nei tempi stabiliti con la maggioranza. Ogni modifica poteva essere fatta prima della adozione in Giunta. L’indagine ha rallentato il processo e le problematiche personali non devono ricadere sulla cosa pubblica”.

Domanda 4: Le maggioranze si rompono spesso sui piani Urbanistici e per San Giorgio questa è materia particolarmente delicata. Lei ha terreni di proprietà nel comune? Con il nuovo PUC i suoi terreni avrebbero cambiato valore?
Risposta: “Ho terreni di proprietà che però non avrebbero cambiato di valore. Era il mio imperativo e ne sono testimoni i tecnici comunali. Lo posso provare con atti ufficiali ed inequivocabili che domani porterò con me al comizio di chiusura.”

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”

(continua)



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