Il Procuratore della Repubblica ha assolto il sindaco della “città tranquilla” ?

Quanto è stato efficace il contrasto alla corruzione nel Sannio durante gli 8 anni di incarico del dott. Aldo Policastro a capo dei PM ?

Post del 17 ottobre 2024

Domani, 18 ottobre, il dott. Aldo Policastro lascia l’incarico di Procuratore della Repubblica di Benevento per assumere quello di Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli.

Il primo a commentare la promozione del magistrato è stato il sindaco Mastella che il 25 luglio con un comunicato ufficiale ha dichiarato “Nell’esperienza che lo ha visto al timone della Procura qui nel capoluogo sannita, Policastro ha congiunto un rigoroso, solerte rispetto per la distinzione dei ruoli e delle funzioni e per il confine costituzionale di separazione dei poteri con una volontà, tanto leale quanto sobria, di collaborazione inter-istituzionale finalizzata, sempre e unicamente, a preservare e salvaguardare la Legge e i suoi dettami. Policastro lascia nel Sannio un ottimo ricordo…”

E’ una affermazione che sicuramente ha fatto notizia perchè mentre in tutta Italia si moltiplicano quotidianamente attacchi di politici alla magistratura, Mastella, che insieme alla moglie si considera eterna vittima eccellente della malagiustizia, usa toni così pacati e giudizi tanto entusiasti per un Procuratore.

Tutti ricordano, invece, le sue espressioni violente e irrispettose nei confronti di altri giudici, di vari Tribunali italiani, e alcuni PM (uno che si era permesso di indagarlo fu costretto ad abbandonare il tribunale di Benevento perché l’allora ministro della Giustizia lo denunciò per un presunto abuso, inesistente ed inventato, come poi fu dimostrato).

Questa volta, però, Mastella non si può lamentare: di sicuro Policastro non è stato “magistrato di assalto” a Benevento.

Nelle sue recenti interviste rilasciate a Gazzetta di Benevento e LabTv il Procuratore ha precisato che la corruzione dei politici e dei pubblici funzionari sicuramente c’è nel Sannio ma è cosa da poco.

Sembra così tornare il mito della “città tranquilla” tanto caro a chi non vuole indagini imbarazzanti.

Policastro ha segnalato solo il caso di qualche amministratore “troppo autoreferenziale che pensa di poter decidere a chi affidare i lavori senza rispettare la legge e poi si meraviglia se la Procura fa indagini”.

Non si riferiva a Mastella che invece ha definito “politico che ha il senso dello Stato”

Anche questa per noi è una affermazione sorprendente.

Si può considerare “politico con il senso dello Stato” un sindaco che non paga le multe all’auto di servizio del Comune sulla quale viaggia perché rispettare i limiti di velocità (130 km/ora) costituisce pericolo per la sua incolumità di amministratore sotto scorta?

Si può considerarePolitico che ha il senso dello Stato

  • un sindaco che definisce “idioti” i suoi oppositori e offende le mamme che protestano per la chiusura delle scuole?
  • utilizza il deposito degli autobus urbani per fare campagna elettorale alla moglie?
  • non accetta il confronto democratico in Consiglio Comunale?
  • si rifiuta di incontrare un Comitato che gli propone la modifica di un progetto di “abbattimento e ricostruzione” di due scuole?

Policastro ai giornalisti ha precisato che i suoi giudizi sulla corruzione in città sono il frutto delle indagini effettuate precisando che una (probabilmente, quella sugli appalti alla Provincia) è nata da una denuncia di un pubblico funzionario.

Non ha precisato, il Procuratore Capo, quante indagini sono state effettuate sull’attività del Comune capoluogo e quali esiti hanno avuto, ad esempio quelle sul project financing per costruire un edificio sul terminal bus, le nomine di alcuni dirigenti e funzionari, la presenza di tetracloroetilene nella falda.

Considerati i risultati finora conosciuti delle indagini dobbiamo pensare che a Benevento non ci sono:

  • appalti truccati,
  • tangenti e mazzette per l’affidamento di servizi pubblici a privati,
  • voti in cambio di soldi o favori,
  • sponsorizzazioni elettorali in cambio di autorizzazioni illegittime,
  • incarichi ed assunzioni pilotate,
  • corruzione sessuale,
  • truffe per accaparrarsi finanziamenti pubblici,
  • peculato per l’uso di auto-sedi- attrezzature pubbliche a fini privati,
  • falsi e/o omissioni,
  • mancati controlli o contestazioni di reati,
  • induzione indebita a dare o promettere utilità,
  • minacce o ricatti a pubblici ufficiali.

Non è dato sapere quante volte Policastro ha indagato il primo cittadino di Benevento ma sappiamo che almeno una volta (indagine sull’inquinamento dei fiumi) Mastella è stato prosciolto perché estraneo ai fatti-reato allora valutati.  

Ma sempre a proposito di fiumi, depuratori e Gesesa, non ci siamo mai spiegati perché la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio dell’assessore ai Lavori Pubblici, Mario Pasquariello e del consigliere di maggioranza, Giovanni Quarantiello, per la delibera di Giunta e quella di Consiglio con la quale a tale società fu affidato del 2018 il Servizio Idrico Integrato, ma il provvedimento non ha riguardato anche il sindaco.

E’ possibile immaginare che a Benevento, al tempo di Mastella sindaco, assessori e consiglieri propongono atti deliberativi concordati con il noto avvocato consulente di fiducia, e lui non ne sappia niente?

Dalle intercettazioni inserite nel provvedimento penale oggetto di processo sembra che anche il primo cittadino sapesse e allora dobbiamo pensare che ci sono considerazioni non esplicitate nella richiesta di rinvio a giudizio?

Considerato che la “giustizia è amministrata in nome del popolo” non sarebbe giusto spiegare ai cittadini questo incomprensibile mistero?

Il dottore Policastro, sollecitato dai giornalisti a fare un bilancio dei suoi otto anni a Benevento, ha dichiarato che ritiene di avere svolto l’incarico con impegno e attenzione.

E’ un magistrato che non si è sottratto al confronto pubblico, nei limiti imposti dalla legge, ed ha più volte ribadito, anche con le ultime dichiarazioni alla stampa, che anche il suo operato è sottoposto a giudizi e critiche.

Ne prendiamo atto, non dubitiamo dell’impegno del Procuratore Capo ma ci permettiamo di far notare, con il rispetto dovuto, che a nostro avviso, in questi otto anni non è cresciuta la fiducia dei cittadini per la capacità della magistratura di contrastare il malaffare.

Infatti ci pervengono molte segnalazioni per casi di abusi o atteggiamenti quantomeno inappropriati di amministratori e pubblici funzionari, sempre più arroganti, anche perché si è ridotta al minimo la preoccupazione per le indagini della Procura.

Racconteremo prossimamente, su questo sito, alcuni casi significativi ed emblematici, a cominciare dal tentativo di truffa di 10 milioni di un imprenditore e alcuni dirigenti pubblici ai danni del Governo Italiano e dell’Europa.

Certo la efficacia della amministrazione della giustizia non dipende solo dall’impegno dei magistrati, incidono la cancellazione del reato di “abuso d’ufficio”, i tempi della giustizia, gli strumenti e i limiti delle indagini penali, la qualità degli investigatori, ma siamo convinti che anche i fatti e le nostre impressioni qui raccontate, possono fornire al dott. Policastro un contributo per il bilancio della sua attività nel Sannio.  

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”    



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