Mastella, la malagiustizia e il massone Scozzese

L’ex Ministro della Giustizia si sente invincibile, da quando è sindaco nessun provvedimento giudiziario alla sua amministrazione.

Post 29 luglio 2024

Nel Consiglio Comunale del 26 luglio, il sindaco Clemente Mastella invece di spiegare perché non vuole discutere della Crisi Idrica, ha ostentato, per l’ennesima volta, il suo delirio di potenza, ricordando la sua lunga carriera politica, gli incarichi ricoperti (e che oggi gli fruttano pensioni e vitalizi per oltre duecentocinquantamila euro annui) e soprattutto il suo “posto nella storia”.

Non è la prima volta che lo fa e anche in questa occasione viene da ricordargli che non basta vantarsi di essere citato nei libri (lo sono anche noti criminali), bisogna verificare come viene rappresentato e proprio non pare che i giudizi su di lui siano positivi.

Non c’è dubbio, infatti, che molti autori lo citano come il politico italiano più opportunista che ha fatto alleanze con la destra e la sinistra non in base ai programmi ma solo per accaparrarsi incarichi.

Mastella lo sa ed infatti si vanta di essere l’inventore della “teoria del viandante”, come ha fatto anche nel suo lungo intervento di venti minuti in consiglio comunale nel quale, però, si è notata una fondamentale differenza rispetto ai suoi discorsi autocelebrativi degli ultimi otto anni: non ha ricordato di essere stato vittima di malagiustizia (considera tale l’azione penale obbligatoria, cioè le indagini dei PM, per politici che poi vengono assolti).

Lo ha fatto insieme alla consorte nella sua ultima, sfortunata, campagna elettorale per le elezioni al parlamento europeo, ma non ha avuto il coraggio di farlo venerdì scorso, dopo aver espresso, il giorno prima, 25 luglio, parole di grande elogio per il Procuratore della Repubblica di Benevento che si trasferisce a Napoli per ricoprire un altro prestigioso incarico.

Mastella infatti ha scritto: “La nomina, operata in seno al Consiglio superiore della magistratura, del Procuratore capo di Benevento, Aldo Policastro, alla guida della Procura generale presso la Corte di Appello di Napoli è un risultato professionale di cristallino prestigio: le mie sincere congratulazioni al Procuratore Policastro. Nell’esperienza che lo ha visto al timone della Procura qui nel capoluogo sannita, Policastro ha congiunto un rigoroso, solerte rispetto per la distinzione dei ruoli e delle funzioni e per il confine costituzionale di separazione dei poteri con una volontà, tanto leale quanto sobria, di collaborazione inter-istituzionale finalizzata, sempre e unicamente, a preservare e salvaguardare la Legge e i suoi dettami”.

Sono toni inusuali per Mastella, sicuramente molto diversi da quelli usati normalmente nei confronti dei magistrati, soprattutto quelli che lo hanno attenzionato per dovere, anche del Tribunale di Benevento.

Dalle notizie a mezzo stampa, risulta che da quando è sindaco di Benevento l’ex ministro è stato indagato per mezza volta (inquinamento dei fiumi) ma potrebbe non essere l’unico caso.

Certo Policastro non può dirlo ma a Mastella niente impedisce di precisare se è stato indagato per una tal questione e magari prosciolto. Sarebbe titolo di merito da sbandierare. Oppure potrebbe precisare di non essere stato iscritto nel registro degli indagati” e anche questo sarebbe molto significativo perchè vorrebbe dire che le indagini, “azione penale obbligatoria”, ci sono state ma non hanno mai coinvolto il primo cittadino, evidentemente ritenuto estraneo a prescindere.

Finora, non si hanno notizie di incriminazioni, neppure per altri amministratori (tranne Pasquariello che qualcuno ha pure dimenticato di interrogare per il procedimento “depuratore e Gesesa”) o funzionari del Comune e quindi il ceppalonico potrebbe vantarsi di essere oggi l’amministratore italiano meno colpito da “malagiustizia” a differenza dei tanti politici di varie città indagati, arrestati, incriminati e processati per corruzione.

Mastella, quindi, considerato nei libri di storia come uno dei politici più rappresentativi del sistema clientelare, potrebbe smentire e sostenere che da quando è sindaco di Benevento non ci sono stati provvedimenti giudiziari a carico della sua amministrazione per:

  • appalti truccati,
  • tangenti e mazzette per l’affidamento di servizi pubblici a privati,
  • voti in cambio di soldi o favori,
  • sponsorizzazioni elettorali in cambio di autorizzazioni illegittime,
  • incarichi ed assunzioni pilotate,
  • corruzione sessuale,
  • truffe per accaparrarsi finanziamenti pubblici,
  • abusi e interessi privati in atti d’ufficio,
  • peculato per l’uso di auto-sedi- attrezzature pubbliche a fini privati,
  • falsi e/o omissioni,
  • mancati controlli o contestazioni di reati,
  • induzione indebita a dare o promettere utilità,
  • minacce o ricatti a pubblici ufficiali.

In verità Mastella di tanto non si vanta, almeno non lo fa pubblicamente, però continua a sfoggiare le sue proverbiali “amicizie” e rapporti istituzionali atipici con ministri, rappresentanti delle Forze dell’Ordine e/o magistrati mentre, anche grazie al massone di Rito Scozzese, galvanizza i suoi più stretti collaboratori che si sentono intoccabili.  

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”



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