Tra poco perderà le elezioni e non si potrà lamentare se sarà “crocifisso” insieme ai “ladroni”.
Comunicato stampa del 25 agosto 2022
Ieri nella chiesa di San Bartolomeo durante le celebrazioni per il Santo Patrono della città, Clemente Mastella non ha perso l’occasione per utilizzare politicamente la manifestazione. Infatti, come ha scritto Gazzetta di Benevento, ha pronunciato questa frase: “Se da Nazareth è giunto un uomo che ha guidato il mondo, perché da Ceppaloni non può arrivare parimenti qualcosa di buono e qualcuno che possa guidare la città?”
E’ una dichiarazione inaudita pronunciata davanti alle massime autorità religiose e istituzionali che però non ha destato alcuna reazione di protesta dell’Arcivescovo o di altri rappresentanti della Curia oppure di “integralisti” di cui la città è piena.
Neppure i suoi tanti amici giornalisti e i consiglieri di opposizione hanno voluto commentare.
Anche questi comportamenti contribuiscono a convincere Mastella che la vita di questa città gira sempre e soltanto intorno alle vicende sue e della sua famiglia. Una vera ossessione.
Perciò pensa di poter strumentalizzare politicamente e in modo ridicolo anche le celebrazioni religiose.
E’ evidente che Mastella è particolarmente preoccupato perché sa bene, dopo i rifiuti ricevuti per eventuali alleanze elettorali, che è destinato alla inevitabile sconfitta.
Si era presentato come leader del “grande centro” indispensabile per la vittoria di ogni schieramento politico ed invece è costretto a correre da solo, raccattando candidati destinati al sacrificio per un solo obiettivo: la elezione alla Camera della moglie, Sandra Lonardo.
Si tratta, però, di un obiettivo irraggiungibile perché con l’attuale sistema elettorale che trascina i voti delle liste al proporzionale sul candidato all’uninominale, dovrebbe ottenere almeno il 40% nell’intero collegio.
Appare evidente che non ce la può fare, nonostante lo scarso peso personale dei candidati avversari in quel collegio.
Spera in un “miracolo” e quindi scantonerà in tutta la campagna elettorale ma sa che molto probabilmente la famiglia Mastella non sarà più presente in Parlamento.
Di conseguenza i sui sostenitori lo abbandoneranno e lui sarà “crocefisso” insieme ai “ladroni”.
Gabriele Corona, movimento politico “Altra Benevento è possibile”
Non dimentichiamo che la Chiesa ha sempre ben accolto “l’uomo della provvidenza”. Non ci rimane che aspettare la sua uscita di scena dopo essere stato nella storia della nazione.
Secondo me è stata solo una battuta, non voleva certamente paragonarsi a Gesù Cristo però non bisogna condannare una persona solo per due parole, se vogliamo ognuno fa il proprio mestiere, dalle mie parti si dice “sbaglia pure il prete sull’altare”. Stiamo tranquilli.
Trasecolo. Allibisco. Dovevo arrivare a 56 anni per leggere di uno scempio simile in questa città di fedeli osservanti . Se è vero quello che riferisce la Gazzetta di Benevento Mastella ha paragonato se stesso a nostro signore Gesù Cristo. E non lo avrebbe fatto nel silenzio del suo ego smisurato. No il nostro avrebbe avuto l’ardire di paragonarsi a nostro Signore Gesù Cristo dall’altare della Basilica di San Bartolomeo Apostolo in occasione della messa in onore del Santo Patrono. E’ già in verità singolare che si consenta di tenere comizi in fascia tricolore all’interno di un luogo di culto, per giunta di rango basilicale; ma ormai eravamo pronti a tutto, anche a questo. O tempora o mores. Ma che dal pulpito l’iper gasato Mastella si potesse permettere di pronunziare la seguente frase “ Se da Nazaret è venuto qualcosa di buono che guida il mondo, parimenti lo stesso può venire da Ceppaloni per amministrare la città” senza che il Vescovo presente lo abbia cacciato dal tempio a colpi di pastorale ci è sembrato davvero troppo. Sicuramente il nostro che ha basato parte della sua carriera e delle sue fortune politiche ergendosi e censore vigilante sui costumi degli altri avrà inteso dire qualcosa di diverso; ma c’è un limite anche all’incapacità espressiva. Se queste parole sono state proferite ex cathedra dal Sindaco, in sede istituzionale e non privata o goliardica, questi deve assumersi le responsabilità di quanto proferito sull’altare. Cosa dovrebbe fare ? Dimettersi, semplicemente, senza discutere, chiedendo scusa per il totale dispregio manifestato per la fede alla quale egli a parole si è ispirato politicamente. Cosa farà ? Probabilmente accuserà gli altri di non averlo compreso e proseguirà il suo percorso da viandante della politica. Ma gli altri ? Ci sarà un rigurgito di dignità in tutti coloro, prima di tutto gli esponenti politici di ispirazione cattolica che, a parole, si ergono da sempre a fedeli osservanti dei precetti evangelici ? Qualcuno di Nazaret mi pare che li abbia definiti “Sepolcri imbiancati”; ma forse mi sbaglio, era di Ceppaloni.