Scavi archeologici della ditta senza requisiti, il Soprintendente Gennaro Leva non ha risposto alla diffida

Al documento consegnato il 13 giugno, senza risposta, fa seguito un formale esposto al Ministero dei Beni Culturali

Al Dott. Gennaro Leva –   Soprintendente Archologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta Benevento – Pec: gennaro.leva@cultura.gov.it

In Piazza Cardinal Bartolomeo Pacca di Benevento, meglio conosciuta come piazza Santa Maria, sono in corso da circa 50 giorni due scavi archeologici con modalità completamente diverse, senza comprensibili ragioni.

Lo slargo liberato dalle macerie causate dai bombardamenti del 1943 è di grande interesse storico perchè, secondo insigni studiosi (Pompeo Sarnelli, Giovanni Zazo, Giovanni Vergineo, Marcello Rotili, Marina R. Torelli, Francesco Bove, ed altri), in quell’area vi erano le Terme, il Foro, tratti di strade romane, la chiesa e il convento di San Pietro, le chiese di Santo Spirito, San Giacomo a Foro, Santa Maria di Costantinopoli e anche Santo Stefano a Foro, sorta probabilmente sul Tempio di Iside.

Il primo scavo, nell’area ad angolo con vico San Gennaro, è un sondaggio archeologico preventivo sulle strade oggetto di lavori di ripavimentazione previsti dal progetto “I cammini della storia: la città dei romani” appaltato dal Comune di Benevento con finanziamenti PICS alla ditta Restauri Nardone srl.,

La Soprintendenza con la nota prot. 2864-P del 23.02.2021, firmata dal dott. Mario Pagano, allora Soprintendente, e anche da Lei come Responsabile del Procedimento, ha espresso “parere favorevole al progetto a condizione che, ai fini della tutela del patrimonio archeologico, vengano eseguiti saggi di scavo archeologico (3m x3m) nell’area di realizzazione dei servizi lungo i percorsi stradali”.

Di conseguenza il Comune di Benevento con la Determina del Dirigente PICS, Antonio Iadicicco, Registro Generale n. 235 del 7 marzo 2023, preso atto che “i lavori di scavo finalizzati all’effettuazione dei saggi archeologici devono essere affidati a ditte specializzate in possesso della qualificazione per la categoria OS25 (Scavi archeologici)” ha incaricato la ditta Mastio Restauri srl  di “effettuare i lavori di scavo per saggi archeologici” con l’assistenza di un archeologo professionista, per la spesa complessiva di € 54.682,57.

Quindi, i lavori di scavo per i sondaggi archeologici nell’area di piazza Cardinal Barlolomeo Pacca, angolo vico San Gennaro, sono effettuati da un ditta che ha i necessari requisiti SOA per tali attività, diversa dalla ditta appaltatrice dei lavori previsti dal progetto “I cammini della storia: la città dei romani”.

Invece, gli altri scavi in corso in quella piazza, oggetto di polemiche da circa un mese, sono effettuati direttamente dalla ditta Costruzioni Nardone srl alla quale il Comune ha appaltato i lavori per la realizzazione del “Front Office Turistico” con info point, servizi igienici e pensiline per bus turistici che però non ha i requisiti SOA per Scavi Archeologici.  

La Soprintendenza Acheologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento con la nota prot. 2149/P del 11/02/2021, anch’essa firmata Pagano-Leva, esaminata la documentazione pervenuta dal Comune, “considerato che la relazione archeologica è del tutto inadeguata e non redatta da professionista archeologo come previsto dall’art. 25 del D. Lgs. 50/2016 in materia di archeologia preventiva; considerata l’importanza archeologica che riveste l’area interessata dall’intervento e la possibilità di intercettare livelli di frequentazione ed evidenze archeologiche di notevole interesse; considerato che, alla luce sia delle informazioni note dalla ricerca bibliografica e d’archivio, sia dai dati di scavo noti, si evince che le particelle …. rivestono un interesse archeologico particolarmente importante per la ricostruzione della storia urbana della Benevento romana e medievale, è in corso di definizione la verifica di interesse culturale ai sensi dcll’art. 12 de1 D.Lgs. 42/2004 dell’area in oggetto, al fine di garantire la tutela delle evidenze archeologiche note e di quelle non ancora portate in luce” ha espresso “parere favorevole di massima all’esecuzioni dei lavori a condizione che l’intera area del progetto venga in modo preventivo interamente indagata dal punto di vista archeologico al fine di verificare la potenzialità archeologica, le caratteristiche delle evidenze eventualmente interferenti con l’opera e l’effettiva possibilità di eseguire il progetto”.

La Soprintendenza aggiungeva “Qualora, altresì, nel corso dei lavori si individuassero depositi e/o strutture archeologiche, se ne dovrà dare contestuale comunicazione a questo Ufficio che si riserva di richiedere ulteriori indagini, anche in estensione, al fine di definire lo sviluppo planimetrico del deposito archeologico, e varianti specifiche al progetto, finalizzate alla tutela e alla valorizzazione archeologica”.

In questo caso, però, il Comune di Benevento non ha nominato apposita ditta con i requisiti SOA OS25 “Scavi archeologici”, come ha fatto per i sondaggi nell’area ad angolo con vico San Gennaro.

Infatti, il dirigente PICS, Antonio Iadicicco, non la Determinazione Registro Generale n. 422 del 13-04-2023 si è limitato a nominare un archeologo per “Sorveglianza archeologica e assistenza allo scavo” autorizzando, di conseguenza, i lavori di scavo da parte del personale della ditta Costruzioni Nardone srl che non ha i requisiti SOA OS25 e che ha usato mezzi meccanici per manovre che non sono consentite per scavi di questo tipo.

Quindi, incredibilmente, per lo scavo in un’area archeologica nota e di grande valore, la Soprintendenza e il Comune si sono comportati come se si trattasse di un qualunque terreno dal quale affiorano, improvvisamente e per caso, reperti di cui bisogna ancora stabilire l’importanza.

Ma non basta!

Le “stranezze” di questo scavo continuano tuttora nonostante le preesistenze ritrovate: un pavimento in mosaico di età romana e un lastricato, forse la via Appia (come Lei stesso ha ipotizzato con recenti dichiarazioni alla stampa), ambienti termali, strutture medioevali, grandi blocchi di tufo e quattro tombe.

Considerata l’importanza di tali ritrovamenti, Lei ha chiesto al Comune di individuare un’altra area sulla quale realizzare il Front Office ed ha annunciato, sempre a mezzo stampa, che i lavori di scavo sarebbero continuati per accertare in profondità, la reale estensione delle preesistenze.

Di recente però, al termine di un incontro con il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, Lei ha cambiato idea e comunicato che intende consentire comunque la realizzazione dell’Ufficio informazioni turistiche di dimensioni ridotte e con servizi igienici che comportano ulteriori scavi, senza le pensiline per la sosta degli autobus.

Sono moltissimi i cittadini di Benevento che amano la città e chiedono, insistentemente, anche con una petizione online e numerosi commenti sulla stampa locale e sui social network, che Lei non autorizzi la realizzazione della inutile struttura sui reperti archeologici dei quali, allo stato non sono note l’estensione, le caratteristiche e la datazione.

Pertanto, con il presente invito-diffida le chiediamo

  • di non consentire ulteriori “scavi preventivi” ai sensi dell’art. 25 del D.Lgs 50/2016 da parte della ditta Costruzioni Nardone srl che non ha i requisiti SOA – categoria OS25 per “Scavi archeologici” sull’area di cantiere del progetto “Front Office Turistico” ;
  • di chiedere al Comune di Benevento di incaricare una ditta con i requisiti di legge per completare gli scavi al di sotto del livello attualmente raggiunto di solo – 2 metri, considerato che la Fondazione Lerici a seguito dei carotaggi effettuati per la redazione del Piano Particolareggiato del Centro Storico del 1990, comunicò di aver trovato in piazza Cardinale Pacca strutture archeologiche fino a 10 metri di profondità;
  • che lo scavo preventivo in profondità sia esteso alla strada in uscita da Piazza Cardinale Pacca, incrocio con Corso Garibaldi, dove secondo gli storici e in particolare secondo la incisione pontificia Casselli del 1781, sorgeva la chiesa di Santo Stefano a Foro, probabilmente edificata sul Tempio di Iside, secondo le ipotesi, anche recenti, di autorevoli egittologi;
  • che fino alla conclusione di questi scavi con l’accertamento del valore dei reperti ritrovati, non sia autorizzata la realizzazione dell’Info Point previsto dal Comune di Benevento per accogliere i turisti che dovrebbero arrivare con autobus costretti a transitare in centro storico con conseguente aumento del traffico e dell’inquinamento.   

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”   



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