Deludenti dichiarazioni del Procuratore della Repubblica: pochi corrotti a Benevento ma uno esagera. Speriamo si concludano le indagini per le denunce di Altra Benevento
Post del 3 ottobre 2024
Gazzetta di Benevento ha pubblicato una interessante intervista al Procuratore della Repubblica, dott. Aldo Policastro, che merita qualche riflessione.
Il magistrato lascia l’incarico a Benevento dopo quasi otto anni e fa un bilancio della sua attività. Ricorda i risultati positivi, che nessuno nega (contrasto alla criminalità organizzata nel Sannio, le ludopatie, la violenza di genere, la individuazione di assassinii) e si rammarica, soprattutto, di non aver visto ancora il nuovo depuratore per il quale le indagini hanno dato “impulso”.
Nessun accenno, invece, al problema tetracloroetilene, inquinamento delle falde e necessità di chiudere i pozzi contaminati. In questo caso le indagini non hanno dato impulso positivo alla soluzione del problema.
Pure le dichiarazioni del Procuratore Policastro a proposito di lotta alla corruzione e reati degli amministratori e dei pubblici funzionari, sono incerte e deludenti.
Sostiene, infatti, che “complessivamente il tessuto è più sano di altri luoghi ed anche nella pubblica amministrazione c’è questo riscontro” e precisa “mi baso sull’attività che abbiamo svolto e quindi guardo con l’occhio di chi ha messo le mani in pasta sulle questioni dei reati connessi alla pubblica amministrazione”.
Dobbiamo quindi pensare che le indagini svolte dalla Procura hanno dimostrato che effettivamente il tessuto sannita risulta “più sano” di altre zone d’Italia, dove aumentano gli arresti di amministratori e funzionari corrotti per voto di scambio, concorsi e gare di appalto truccati?
I nostri politici e pubblici amministratori sono più onesti e corretti, oppure le indagini per “mettere le mani in pasta” sono state poche, troppo lunghe e poco penetranti ?
Il dott. Policastro, però, dopo le rassicuranti dichiarazioni sulla salute e la correttezza della pubblica amministrazione sannita, a proposito di concorsi e gare di appalto, aggiunge: “Qualche amministratore, infatti, ha ritenuto che potesse scegliere il contraente così come riteneva perché questi conosceva il territorio, appunto”, chiarendo che “gli appalti vanno aggiudicati secondo una certa procedura che si deve seguire e noi riteniamo che quando questo non avviene c’è la turbativa d’asta nelle gare cosa questa che è ancora reato.”
Non si comprende se il Procuratore della Repubblica si riferisce ad indagini da tempo chiuse, ad esempio quelle sugli appalti alla Provincia (per le quali in tanti, considerate le intercettazioni, si aspettavano “stralci”) oppure ad indagini in corso o appena concluse.
Sembra che si riferisca a comportamenti attuali se si considerata la dichiarazione, fuori microfono, riportata dal giornalista “C’è qualcosa che bolle in pentola, ci ha risposto, ma non sarò io a gestirla… Ma d’altronde in Procura c’è sempre una pentola che bolle…”
Certo, c’è sempre qualcosa che bolle, ma a noi non sembra che siano arrivate a giusta cottura contestazioni consistenti.
Quando ciò succede, inevitabilmente, gli amministratori e i funzionari disonesti si sentono più tranquilli, spavaldi, per nulla preoccupati per le indagini dei magistrati.
Speriamo che la magistratura riesca a porre un freno alla corruzione e che all’ultima dichiarazione “fuori microfono” del Procuratore di Benevento, nel giorno in cui è stato arrestato dalla Procura di Salerno il sindaco di Capaccio, possa far seguito la chiusura delle indagini per due casi denunciati da Altra Benevento: Concorsopoli alla Provincia di Benevento e l’appalto del Comune capoluogo per il Malies.
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