Anfiteatro dei gladiatori sanniti, a rischio il finanziamento ministeriale

I lavori al monumento sull’Appia Antica dovevano cominciare a febbraio 2024 ma non è stato neppure approvato il progetto esecutivo. Tace l’assessore alla Cultura, Tartaglia Polcini

Post del 3 giugno

Il Ministro della Cultura ha annunciato che a settembre la via Appia da Roma a Brindisi sarà riconosciuta Patrimonio Unesco. La notizia è scontata da tempo ma il sindaco Mastella ne ha approfittato per dichiarare “Benevento sta sempre più conquistando la scena internazionale” e annunciare che sarà necessaria una Fondazione per coordinare gli interventi tra i Comuni interessati delle 4 regioni coinvolte.

Gli ha fatto eco, come accade sempre più spesso, il direttore casertano della pagina del Mattino di Benevento, Claudio Coluzzi, il quale, dopo aver titolato venerdì scorso “La strada che parte dalla città sannita diventerà patrimonio dell’umanità” (dimenticando che l’Appia nasceva a Roma), ieri nelle sue ridicole pagelle della domenica (una raccolta di banalità), scrive: “Un attrattore turistico è tale se intorno ad esso si fanno ruotare politiche per il turismo e si organizza una comunicazione efficace. Quindi il riconoscimento Unesco per l’Appia è un importante punto di partenza ma non certo quello di arrivo. Il Comune di Benevento è impegnato in prima linea in questo sforzo, ma occorre che lo siano anche tutti gli altri Comuni del Sannio. E’ tempo di fare sistema”.

Non sappiamo a quali sforzi promozionali del Comune si riferisce il suddetto direttore, che l’aveva già sparata grossa sul numero di visitatori a Pasqua, ma evidentemente gli sfugge che prima ancora della “promozione” occorre organizzare il “prodotto” turistico a cominciare dalla tutela dei Beni Culturali lungo l’Appia Antica.

E per questo non occorrono Fondazioni, altri carrozzoni o coinvolgimenti di altri Comuni, serve che l’amministrazione Mastella si ricordi di avere l’obbligo di tutelare e tenere puliti i luoghi di interesse storico.

Se Coluzzi prestasse un po’ di attenzione anche alle aree della città appena oltre via Perasso-Palazzo Mosti, vedrebbe i rifiuti abbandonati sull’Appia Antica a Serretelle o lo stato di degrado dell’antico Ponte Valentino alla confluenza del Calore con il Tammaro.

Senza spingersi così “lontano” potrebbe anche farsi accompagnare dal sindaco Mastella a vedere i resti dell’Anfiteatro tra via Munazio Planco e via Appia Antica, (la collocazione in questa foto dal sito “Benevento Nascosta“) costruito nel III sec a C., un ovale di 160 metri x 130, con tre ordini di gradinate che poteva contenere 30.000 spettatori (notizie Soprintendenza) per assistere ai combattimenti tra gladiatori.

Un monumento di grande importanza, solo in parte venuto alla luce e poi abbandonato tra rifiuti, vegetazione infestante, recinzioni e lamiere arrugginite.

Per restaurare le strutture archeologiche; sostituire le coperture e la recinzione; sistemare a giardino il resto dell’area e aprirla al pubblico, il Ministero della Cultura ha stanziato i primi 900.000 euro che il Comune di Benevento avrebbe dovuto utilizzare per cominciare i lavori da febbraio 2024.

Finora però non è stato neppure redatto il Progetto Esecutivo.

E’ stata fatta solamente una leggera pulizia dell’area l’anno scorso a settembre, quando sono arrivati a Benevento gli ispettori Unesco per la Via Appia, ma poi, passato il Santo …. .

Che dice l’assessore alla Cultura, Antonella Tartaglia Polcini?

Potrebbe spiegare che cosa succede con un comunicato alla città, evitando la solita costosa  “informativa” riservata solo ai consiglieri della Commissione Cultura.

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile



1 commento su “Anfiteatro dei gladiatori sanniti, a rischio il finanziamento ministeriale”

  1. È mai possibile esprimere ulteriori commenti per delle questioni così delicate e serie che potrebbero essere affrontate in modo molto più critico ed efficace nelle sedi predisposte? Se effettivamente si vogliono risolvere i problemi ci si faccia un esame di coscienza per il bene della citta’ e dei cittadini tale da superare quelle diatribe politiche che non fanno bene a nessuno.

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