Il Comune ha perso otto mesi per un finanziamento non necessario e ora pretende di interrompere le lezioni per fare i lavori entro la scadenza del PNRR
Comunicato stampa del 30 gennaio 2024
Il Comune di Benevento vuole spendere circa 17 milioni di euro per abbattere e ricostruire le scuole Sala e Torre che considera pericolose a convenienza e pretende di iniziare i lavori tra due mesi. Il preside difende l’anno scolastico ma per il sindaco Mastella è un “Masaniello”. Misteriosi i progetti e il cronoprogramma. Rischio di ennesima incompiuta. Docenti e genitori tra gli asini e i suoni.
Il sindaco Clemente Mastella ha comunicato che le lezioni delle scuole Nicola Sala e Federico Torre devono essere interrotte tra circa un mese per l’inizio dei lavori di abbattimento e ricostruzione degli edifici. Non spiega come mai questo termine così improvviso e definisce “un Masaniello” il Dirigente Scolastico che si è permesso di ricordare che l’anno scolastico in corso rischia di essere invalidato per la interruzione delle lezioni.
Ma il primo cittadino non vuole sentire ragioni: non si possono perdere i 15 milioni di euro (diventati quasi 17 recentemente) per abbattere scuole che non sono sicure.
Finora però, per oltre due anni, ha sempre sostenuto che i due edifici sono sicuri e quindi frequentati, ma vanno abbattuti per convenienza.
Il Dirigente Scolastico ha convocato per domani 31 gennaio un incontro con il suo staff di docenti e i genitori per decidere cosa fare a difesa del diritto allo studio, ma i professori e i familiari dei giovanissimi studenti non conoscono il progetto preciso, che peraltro non è stato pubblicato sul sito del Comune nonostante gli obblighi di legge, e quindi non sanno neppure qual è il cronoprogramma.
Perché il Comune invece di cominciare i lavori nel 2023 ha perso otto mesi per farsi assegnare altri 1.500.000 dal ministero e rimodulare il progetto costringendo ora la ditta appaltatrice a correre per terminare entro la scadenza imposta dal PNRR ?
Per quanto tempo i due edifici non saranno utilizzabili? Quanto dovrebbero durare i lavori? Con quali disagi per il trasferimento delle classi in altri locali provvisori e lontani tra loro? Con quali problemi per il quartiere, i suoi abitati e le attività commerciali?
Si consideri che in questi giorni sono iniziati i lavori per abbattere e ricostruire una parte della scuola media Bosco Lucarelli al rione Libertà con il costo di circa 7 milioni di euro e 508 giorni di lavori.
Per le scuole N. Sala e Federico Torre i lavori sono di gran lunga più lunghi e complessi ed infatti costano più del doppio. Quindi dovrebbero durare più di 1.000 giorni, oltre tre anni, senza considerare i ritardi e le complicazioni che sono ormai diventati la regola per progetti così grossi.
Basta ricordare, ad esempio, che nel 2020 i lavori per l’abbattimento dell’ex INPS furono interrotti varie volte per le giuste proteste dei residenti nei palazzi che non erano vicinissimi.
Invece, tra via Sala e via Marmorale le abitazioni sono praticamente attaccate all’edificio da abbattere e quindi è facile immaginare le proteste e i conseguenti blocchi dei lavori per le forti vibrazioni dalle fondazioni, le polveri, i rumori del cantiere.
Insomma, i mille giorni potrebbero diventare quattro anni, superare il termine concesso dal Ministero per la fine dei lavori con il rischio di perdere parte dei finanziamenti e rimanere con le ennesime incompiute.
Progettisti, direttori dei lavori, consulenti, ditte appaltatrici e affaristi vari incasseranno molti soldi, come accade in questi casi, ma quel quartiere rischia di rimanere per anni senza scuole e con opere non terminate.
Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”
La Torre è stata dichiarata inagibile da più di cinque anni! Nonostante ciò, 5 anni fa , quando fu dichiarata inagibile la scuola di Pacevecchia, senza alcuna documentazione ufficiale, i bambini di suddetta scuola furono ospitati per tre, quattro mesi proprio alla Torre ( senza tenere conto della sicurezza!)e poi spostati a Capodimonte con disagio per i genitori e perdita del posto di lavoro dei docenti per la contrazione di organico conseguente alla chiusura di quella scuola in un quartiere popoloso.