Scuole “non sicure”, il sindaco è un irresponsabile !

Mastella per abbattere le scuole Sala-Torre con 17 milioni PNR dichiara che sono pericolose, ma poi autorizza i bambini 6-10 anni a frequentare le classi elementari nello stesso edificio.

Comunicato stampa del 9 settembre 2024 del movimento “Altra Benevento è possibile”

Il sindaco Mastella non vuole correggere gli errori del progetto per le scuole Sala- Torre e ancora continua a ripetere, anche con un recente comunicato, che i due edifici saranno abbattuti per motivi di sicurezza.

Aggiunge che “mai da Sindaco mi sognerei di mandare i ragazzi in una scuola che in caso di terremoto, in una città ad alto rischio sismico come Benevento, rischierebbe di crollare” ma è evidente che insiste con questa sciocchezza, che la stampa amica divulga senza neppure rendersi conto che è ridicola e contraddittoria, perché non vuole entrare nel merito delle violazioni e degli errori progettuali che mettono a rischio il finanziamento ministeriale e quindi la possibilità di ricostruire i due edifici.

Se quelle scuole fossero davvero pericolose, perché dalle perizie del 2018 ad oggi, per sei anni, le ha tenute aperte?

Perché non le ha chiuse immediatamante come la Silvio Pellico e la Bosco Lucarelli del rione Libertà?

E come mai pensa che ancora la scuola Sala per un altro anno possa essere utilizzata?

Devono preoccuparsi i piccoli studenti, le loro famiglie e gli insegnanti?

Possibile che i suoi amici giornalisti non gli fanno notare quanto sia strampalata questa affermazione?

Con le perizie del 2018 i tecnici incaricati ritennero solo di segnalare un rischio sismico “medio” come quello degli edifici di mezza città.

Mastella cerca di far leva sulla paura delle famiglie per giustificare la sua ostinata intenzione di abbattere con il rischio di non poter ricostruire perché quel progetto è viziato da numerosi errori e violazioni che lo rendono non realizzabile e che la sua amministrazione non vuole correggere.

Questo è davvero il comportamento irresponsabile di un amministratore pubblico !

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”

Comunicato del Comitato “Salvare le scuole Sala-Torre e il quartiere Mellusi dallo scempio”

E DOVE SAREBBE LA GIUSTIZIA?

Nelle ultime dichiarazioni, il Sindaco, in mancanza di argomenti o forse dimenticando quelli già utilizzati, cita sé stesso e ripete come un mantra quanto dichiarato il 19 giugno 2024, registrato in chiusura dell’articolo di Paolo Bocchino su Il Mattino, a p. 20: Torre-Sala residenti contro l’abbattimento. Mastella:«Una follia», nello stesso ordine, citando prima il lavoro che egli starebbe facendo per la sicurezza delle scuole (in realtà chiusure o abbattimenti di una scuola dell’infanzia, tre scuole elementari, due scuole medie, nessuna delle quali sostituita da nuovi edifici), poi il coup de théâtre, con il richiamo ai bambini di San Giuliano di Puglia, morti per il crollo della scuola durante il terremoto del 2002.

Il Comitato cittadino (non di quartiere, né pseudo-comitato) “Salviamo le scuole Torre – Sala e il quartiere Mellusi dallo scempio” anche allora fece notare che l’uso strumentale dei poveri innocenti era quanto mai inappropriato, perché il crollo della scuola molisana fu dovuto ai lavori voluti proprio dal sindaco e dal Comune, come accertato dalla magistratura;

infatti, sempre nell’ottica dell’ingordigia, fu aumentato il cemento in quella scuola con una sopraelevazione, creando lo squilibrio fatale e lo stesso sindaco Borrelli fu condannato a pena detentiva di due anni e 11 mesi poi confermata dalla Cassazione senza l’interdizione dai pubblici uffici.

Cosa è meglio per la cittadinanza: il progetto messo in opera dal Sindaco, con le sue criticità, falsità, raggiri, errori, denunciati da Altrabenevento e dal nostro comitato, pur di ottenere il bel gruzzolo messo a disposizione dal PNRR o la ristrutturazione conservativa auspicata dal Comitato, rispettosa di un edificio che è anche una testimonianza architettonica e che tenga conto della sicurezza?

Cosa è meglio: l’incertezza di una ricostruzione che rischia di non vedere mai luce (visto che già è fuori della tempistica e debilitata dai conteziosi che minaccia di aprire col Ministero dell’Istruzione, col Comune di Grazzanise, con i residenti che affacciano sul cantiere) o l’impegno di restituire nel minor tempo possibile un servizio fondamentale per la formazione culturale: LA SCUOLA?

Diciamo le cose come stanno: il progetto è stato finanziato per errore, non per intelligenza.

Passerà alla storia per un errore del Ministero nell’attribuzione dei voti a un progetto sostanzialmente bocciato, soprattutto per l’aumento della volumetria, in spregio al senso stesso del PNRR, che premia il minor impatto edilizio e le aree verdi.

La giustizia vorrebbe altri comportamenti da parte di un ente pubblico che operi democraticamente.

È grave il non aver compreso che l’edificio della scuola Torre ha una valenza culturale.

È grave non aver reso trasparente un intervento in variante urbanistica, che stravolge gli assetti di un intero popoloso quartiere, senza interpellare i cittadini.

È grave non aver compreso che la cittadinanza è parte del processo di trasformazione urbana, come previsto dalla legge.

È grave aver bollato come “capricci” le giuste osservazioni dei docenti, costretti a quotidiane odissee per essere sugli sparpagliati posti di lavoro.

È grave compromettere l’economia dell’intero comparto commerciale della zona di via Sala, senza porsi il problema di come sopravviveranno gli esercenti per i prossimi anni.

È grave sperperare milioni di euro per un inutile auditorium, invocando un’esigenza di sicurezza che avrebbero anche i bambini di Grazzanise, ingiustamente esclusi dalla graduatoria dei finanziamenti a favore di Benevento.

È grave definire pseudo-comitato una libera e spontanea associazione di cittadini che si sono riuniti mossi dal senso di responsabilità civile e che democraticamente hanno chiesto ascolto, senza ottenerlo.

È grave pensare che il fine giustifichi qualsiasi mezzo, azzerando ogni parere discorde: questa si chiama tirannia.

L’essenza dei sistemi democratici è nelle procedure, non nei risultati. Altrimenti, sarebbe come dire che nello sport l’importante è vincere, non partecipare.



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