Claudio Coluzzi, casertano,sostiene la tesi del sindaco e banalizza le preoccupazioni per il rischio incompiuta
Benevento, 25 giugno 2024
Lettera di Altra Benevento al dott. Claudio Coluzzi, direttore Il Mattino–Benevento
Egregio direttore,
abbiamo letto oggi sulla pagina “Il Mattino-Benevento” da Lei diretta, il suo Commento “Sacrifici e
disagi vanno affrontati se migliorano i servizi di tutti” riferito alle note polemiche per l’abbattimento e la ricostruzione delle scuole Torre-Sala, e non possiamo esimerci dal farle notare, innanzitutto, alcune fondamentali “inesattezze”.
In estrema sintesi, Lei sostiene che grazie al PNRR , “un treno da non perdere”, si può costruire una
scuola nuova, un Campus, nell’interesse di tutti e quindi vale sicuramente la pena di sopportare, per appena due anni, i disagi “personali”.
Per sostenere questa tesi, che è proprio quella del sindaco Mastella espressa addirittura con le stesse parole sempre oggi in altra pagina del suo giornale, Lei banalizza le posizioni del
Comitato civico e dei docenti.
Lei pensa, infatti, che i residenti e i commercianti sono contrari al progetto solo perché prevede la
chiusura parziale di una strada, mentre i docenti si preoccupano solamente, secondo lei, del disagio
personale che consisterebbe nel far lezioni, per appena due anni, in tre plessi scolastici lontani tra loro.
Chiarito, innanzitutto, che nessuna perizia ha mai stabilito che quelle scuole sono inagibili e che il
l’amministrazione Mastella ha deciso di abbatterle e ricostruirle per una “convenienza economica”, mai dimostrata, i residenti e i commercianti hanno scritto che sono contrari al progetto di marzo 2024 per i seguenti motivi:
- non prevede affatto un Campus perché si tratta di una grande colata di cemento (addirittura il calcolo della volumetria è clamorosamente sbagliato);
- prevede un inutile Auditorium;
- scompare il parco verde indicato nel preliminare;
- si abbattono le facciate di interesse storico (nonostante il primo parere della Soprintendenza);
- si chiude via Marmorale e si indica una alternativa stradale in un parco residenziale privato, impossibile da realizzare.
Il Comitato precisa, inoltre, che proprio gli errori di progetto (compresa la mancata indicazione delle strutture di amianto da abbattere) determinano la necessità di “varianti in corso d’opera” che
comportano il blocco del cantiere per diversi mesi e quindi non potrà essere rispettato il termine del 30 giugno 2026 per la conclusione dei lavori, condizione posta dal Ministero per non revocare il finanziamento.
Pertanto, dice il Comitato, il quartiere rischia di trovarsi per diversi anni senza scuole, con un cantiere abbandonato al centro del quartiere e perciò chiede al sindaco un incontro per concordare alcune fondamentali modifiche del progetto.
A Lei questo atteggiamento sembra quello di chi vuol difendere “interessi personali” oppure l’impegno civico di chi vuole garantire interessi pubblici?
Anche a proposito delle preoccupazioni dei docenti Lei dovrebbe informarsi meglio.
I professori non si lamentano per la necessità di fare lezioni in varie sedi di lavoro ( lo fanno spesso nel corso della carriera) segnalano invece la impossibilità di raggiungere in pochi minuti, nella stessa giornata, le diverse sedi scelte dal Comune per gli alunni della scuola media Federico Torre.
Ma questo non è un “disagio personale” perché non raggiungere le sedi in tempo creerà problemi a catena in tutte le classi.
Ad esempio, il docente che alla prima ora farà lezione a Capodimonte e poi dovrà raggiungere via Camerario in pieno centro storico, isola pedonale, senza possibilità di parcheggiare nelle vicinanze,
arriverà con almeno 15-20 minuti di ritardo.
Per questo tempo un altro insegnante dovrà rimanere con gli studenti e quindi raggiungerà in ritardo la classe che lo aspetta insieme ad un docente che a sua volta arriverà tardi alla prossima lezione … ecc. ecc.
Le è chiaro che si tratta di una sequenza esponenziale di ritardi, un manicomio, che inciderà sulla qualità della istruzione che è un diritto pubblico?
Per rompere la catena dei ritardi si dovrebbe prevedere un’ora di spacco per ogni spostamento tra i
vari pressi, impossibile da organizzare e peraltro estremamente costoso (il docente che si sposta
durante la pausa per lezioni nella stessa scuola deve essere comunque retribuito, chi paga? il Ministero? ul Comune).
Adesso, forse, sarà più chiaro pure a Lei che la richiesta dei docenti, educatori che si preoccupano
della qualità del proprio lavoro, è legittima: il Comune deve trovare una sede più idonea per le lezioni in sostituzione di quella di via Camerario.
E allora, Lei potrebbe chiedere al Sindaco: “perché non ci avete pensato? Perché non avete valutato la possibilità di utilizzare altre strutture, anche private, da adattare in poco tempo?
Con la speranza che Lei, casertano costretto a lavorare a Benevento, in futuro prima di scrivere sui
fatti di questa città, che mostra di non conoscere, voglia informarsi meglio senza limitarsi a far proprie le tesi del sindaco, La saluto con immutata cordialità, pur sapendo che Lei non pubblicherà questa lettera, come accade normalmente per i comunicati di Altra Benevento,
Gabriele Corona, coordinatore del movimento “Altra Benevento è possibile”
Pur di avere i soldi del pnrr bisogna stravolgere un quartiere come accadde l’inquinamento avvenuto per l’abbattimento del palazzo Inps. Perché non si è pensato di integrare la costruenda Scuola Pascoli con la federico torre per una città degli studi. Oppure sfruttare il vasto terreno al posto dell’ex inps.