Mastella NON ospita profughi ucraini nella villa di Ceppaloni

Sbagliata la indiscrezione circolata questa mattina.

Comunicato stampa del 12 marzo 2022

Purtroppo si scopre adesso che non è vera la notizia dei diciotto profughi ucraini ospitati nella villa disabitata di Mastella a Ceppaloni.

L’avevo commentata favorevolmente perché mi sembrava molto bella la decisione dell’ex ministro della giustizia di fare un gesto concreto, oltre le chiacchiere, per dimostrare che i politici non si limitano a garantire l’impegno delle istituzioni per l’assistenza.

Sono convinto che il sindaco di Benevento troverà un altro modo per partecipare con fondi suoi personali alla gara di solidarietà a favore del popolo ucraino.

 Gabriele Corona

Questo il testo diffuso questa mattina.

Il sindaco di Benevento è stato tra i primi ad esprimere solidarietà al popolo ucraino vittima della guerra, come hanno fatto molti politici italiani, ma, secondo autorevoli indiscrezioni, lui ha deciso di fare un passo concreto per offrire assistenza ed ospitalità personale, a spese sue.

Mastella è andato oltre le solite chiacchiere e non si è limitato ad invocare l’impegno della Caritas, delle altre associazioni di volontariato e singoli cittadini per dare concreta assistenza a chi fugge dalla guerra.   Da primo cittadino ha deciso di dare l’esempio mettendo a disposizione la sua villa di Ceppaloni di oltre 570 metri quadrati rimasta vuota ed inutilizzata da quando ha trasferito la sua residenza a Benevento- parco Edilville.

Sono almeno  diciotto i profughi che nei prossimi giorni saranno ospitati nelle sei camere da letto, nella dependance e nei dormitori allestiti nel salone delle feste e nel salotto dal doppio camino, con la possibilità di utilizzare la grande cucina, il porticato e il giardino.

L’ex Ministro della Giustizia ha però deciso di non dare notizie ufficiali alla stampa perché la solidarietà non si deve sbandierare, come ci ricorda il Vangelo.

Io che sono sempre stato molto critico con lui, devo riconoscere che questa volta Mastella e la consorte, Sandra Lonardo, a differenza di quei politici abituati ad amministrare in tutta la loro vita solo soldi pubblici ed utilizzarli  anche per farsi facile propaganda, non hanno esitato a fare assistenza utilizzando la loro proprietà personale e una piccola parte dei 360.000 euro che percepiscono ogni anno tra pensioni da parlamentari e consigliere regionale, indennità di carica e vitalizi per attività politica.”



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