Per i consiglieri comunali di Benevento compensi esorbitanti: 43 euro per 45 minuti di commissione

I 32 consiglieri costano € 485.000 all’anno, in testa Renato Parente, Antonio Picariello, Luigi Scarinzi, Antonio Capuano

Comunicato stampa del 22 agosto 2023

L’aumento della indennità assegnata al sindaco dalla legge di Bilancio 2022, cioè 8.011,68 euro al mese, determina anche gli aumenti dei compensi agli assessori, al presidente del Consiglio e fa aumentare anche il numero dei gettoni di presenza per i Consiglieri Comunali.

Mastella rinuncia ad una parte della sua indennità (si accontenta di € 3.860 al mese) per evitare problemi di cumulo dei suoi redditi da “attività politica” che potrebbero fargli addirittura perdere il Vitalizio di 166.000 euro all’anno per la passata attività parlamentare.

Invece, nessun assessore rinuncia in parte alla sua indennità mensile che dal 2021 ad oggi è quasi raddoppiata (€ 6.008,76 per il Vice sindaco De Pierro; € 4.807,01 per gli assessori Serluca, Pasquariello e Cappa; € 2.705,40 per gli assessori Ambrosone, Chiusolo, Coppola, Rosa e Tartaglia Polcini)

Anche il compenso per il presidente del Consiglio, Renato Parente, è aumentato; nel 2021 era di € 2.705,40, oggi è pari a quello dell’assessore alle Finanze cioè € 4.807,01 al mese.

Neppure Parente ha rinunciato ad una parte del suo compenso mensile, anzi per espletare bene il suo incarico si è messo in aspettativa non retribuita (è funzionario INAIL) e quindi il Comune deve pagare per lui pure gli oneri contributivi di 1.992,67 euro al mese.

Anche i “compensi” per i consiglieri comunali sono aumentati.

Il gettone di presenza vale ancora 42,90 euro, come a fine 2021, ma è quasi raddoppiato il cumulo possibile per ogni consigliere che è pari al 25% della indennità del sindaco.

Quindi il massimo del “compenso” mensile per ogni consigliere che nel 2021 era di € 1.183,61, adesso e salito a 2.002,92 euro.

Di conseguenza è aumentato moltissimo il numero dei gettoni di presenza dei consiglieri ai quali è consentita anche la partecipazione “da remoto” cioè mediante il computer o il cellulare, ai consigli e alle commissioni consiliari.

Da gennaio a giugno 2023 sono stati pagati 4.566 gettoni (240 per consigli comunali e più di 4.300 per commissioni) per una spesa di 201.330 euro, compreso l’Irap.

Ci sono differenze notevoli tra i consiglieri che non sono sempre chiaramente identificabili considerato che negli atti di liquidazione sono indicati solo i numeri di matricola senza i nomi.  

I tre più “gettonati” sono stati Antonio Picariello (matr. 2168) che è stato presente 341 volte (7 in consiglio) cioè una media di tre commissioni ogni giorno lavorativo, ed ha percepito 12.000 euro per sei mesi (poco meno degli assessori Ambrosone, Chiusolo, Coppola, Rosa e Tartaglia Polcini); Luigi Scarinzi (matr. 2058) presente 305 volte (9 in consiglio) ed ha percepito 11.700 euro; Antonio Capuano (matr. 2026) presente 299 volte (8 in consiglio), ha percepito € 11.600.

In media ogni commissione dura in realtà 45 minuti e consente anche al consigliere che si collega con il cellulare di incassare € 42,90, cioè quasi 1 euro a minuto.

Finora non è stato possibile capire perché i Consiglieri si sono incontrati così tante volte nelle commissioni e di cosa hanno discusso. Ad oggi, infatti, non sono stati pubblicati i verbali delle riunioni dei Capigruppo (presidente Renato Parente) e della Commissione Statuto e Regolamenti (presidente Zanone) e in quelli della Commissione Urbanistica mancano i nomi dei presenti (presidente Afredo Martignetti).

Alcuni casi però sono emblematici.

Il primo caso riguarda la Commissione Cultura del 23 giugno 2023, ore 10. Erano presenti fisicamente o da remoto Franzese, Capuano, Lauro, De Stasio, De Lorenzo, Guerra, De Mercurio, Megna, Perifano, Palladino, Picariello, Scarinzi e De Lipsis. La commissione si fece, durò poco meno di un’ora, ma solo per comunicare il programma della manifestazione che si sarebbe poi tenuta il 28 giugno al Teatro Comunale per “Topolino e la via Appia”.

Dalla lettura del verbale risulta che l’informativa fornita dall’assessore Antonella Tartaglia Polcini era la stessa già contenuta nel Comunicato stampa inviato dal Comune il giorno prima, 22 giugno, e pubblicato da tutte le testate.

Quindi, perché spendere 557 euro per pagare il gettone di presenza ai 13 consiglieri per una informazione che avrebbero potuto avere con una email oppure leggendo i giornali?

Il secondo caso si riferisce alla Commissione Lavori Pubblici del 12 giugno 2023 ore 16,45. Erano presenti fisicamente o da remoto i consiglieri Scarinzi, Guerra, Barbieri, De Mercurio, Capuano, Zanone, Iannelli, De Longis, Miceli, Piccaluga, Megna, De Stasio e Picariello ma la riunione fu rinviata perché  mancava l’assessore Mario Pasquariello che avrebbe dovuto relazionare su vari argomenti. Alle ore 17,30, cioè dopo 45 minuti dall’inizio, la Commissione si scioglie senza discutere nulla. 

Siamo curiosi di sapere se i 13 consiglieri presenti hanno ricevuto il gettone di presenza di 42,90 euro a testa per un totale di 557 euro a carico delle casse comunali.

Ce lo possono spiegare il presidente di quella Commissione, Luigi Scarinzi oppure i singoli consiglieri interessati.

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile



1 commento su “Per i consiglieri comunali di Benevento compensi esorbitanti: 43 euro per 45 minuti di commissione”

  1. quando si presenteranno per le prossime elezioni, chiedero loro se accetteranno di prendere tutti questi soldi, o rinuncieranno a loro. Prima di decidere a chi dare il mio voto.
    Quando si dice: che sono al servizio dei cittadini?. o che lo fanno per spirito di servizio?.
    Poi si lamentano che i cittadini si allontanano dalla politica?, con questi bellissimi esempi, cosa si pretende. Le persone che (amministrano), non sanno come sbarcare il lunario, mentre loro che in consiglio, rappresentano le professioni, e la classe medio alta della società, pensano ad alzarsi e non di poco, stipendi e gettoni di prsenza(per fare cosa)?. Quando tutti loro, già percepiscono stipendi e proventi dalle loro professioni. Non a caso in consiglio, non ci siedono persone del popolo, di quella società che soffre. Altro che ventiduesimo secolo, sembra che siamo tornati al medioevo?.

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