Il Ministero non autorizza il Project Financing Lumode. A rischio sette milioni di euro per la riqualificazione della Periferie
Comunicato stampa del 29 agosto 2022
[Riassunto della introduzione dell’11 agosto e 1^ parte del 21 agosto.
Ad agosto del 2016 la Giunta Mastella approvò il progetto “La Città di tutti, la città per tutti” (17 interventi) per la spesa di oltre 26 milioni di euro (18 del ministero per la riqualificazione delle Periferie e più di 8 milioni di privati) che prevedeva anche un Project Financing (25% privato, 75% pubblico) proposto dalla soc. Lumode di Gricignano di Aversa per le aree Terminal Bus e Piazza Risorgimento. L’ANAC a giugno 2021 ha ribadito che per i Project Financing il privato deve investire almeno il 51%. La società casertana non vuole rimodulare il progetto perché la sua proposta (25% fondi privati) è stata approvata dalla Giunta Comunale e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il dirigente comunale Antonio Iadicicco (autore del progetto Lumode prima dell’incarico pubblico) a marzo 2022 ha chiesto al Nucleo ministeriale di Valutazione dei progetti Periferie di precisare che il Bando della PCM di maggio 2016 (25% di eventuali contributi di privati a vario titolo) era da considerare LEX SPECIALIS in deroga al Codice degli Appalti che prevede Project Financing 49% pubblico – 51% privato]
Il Nucleo di monitoraggio e verifica sull’esecuzione del Programma Straordinario Periferie c/o la Presidenza del Consiglio Dei Ministri non ha ancora “formalmente” bocciato la strampalata tesi del dirigente Iadicicco che per i progetti Periferie considera possibili Project Financing con il 25% di finanziamenti privati in deroga al Codice degli Appalti che obbliga il 51%.
E’ stato il sindaco Clemente Mastella ad annunciare il 20 aprile scorso ad un quotidiano locale, che non si farà più il Project Financing della Lumode precisando che “Le opere saranno modificate ma i finanziamenti già assegnati per piazza Risorgimento e l’area dell’ex collegio restano integralmente confermati al Comune di Benevento. Ne ho avuto espressa garanzia personalmente dal Segretariato generale di Palazzo Chigi, e attendiamo adesso la formalizzazione del provvedimento”
La prima interlocuzione di Mastella con il Segretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il progetto Lumode risale all’11 settembre 2020 quando gli scrisse la famosa lettera dal titolo “Per non perdere l’ultimo treno”.
Dopo aver raccontato che era in corso una “campagna di disinformazione messa in atto sul progetto in oggetto che ha invece l’obbiettivo più generale di vanificare l’attività dell’Amministrazione Comunale” asseriva che la proposta Lumode era “un progetto organico, coerente, nel rispetto delle leggi, finalizzato a risolvere problematiche infrastrutturali importanti e a riqualificare un nodo nevralgico della Città ridotto oggi a desolante ‘vuoto urbano’” e concludeva chiedendo “la possibilità di verificare con il mio staff tecnico, la fattibilità di una rimodulazione dello stesso, per non perdere l’ultimo treno” in modo da tener conto della richiesta di riduzione di volumetria concordata proposta da alcuni consiglieri comunali.
Il Nucleo di verifica dei progetti a febbraio 2021 approvò la variante al progetto concordata tra ufficio tecnico e società casertana che prevede la riduzione dei volumi dell’edificio sull’area Terminal Bus ma aggiunge la realizzazione di un parcheggio interrato di due piani in Piazza Risorgimento.
Anche questa decisione viene considerata dalla Lumode (diffida di dicembre 2021) come ulteriore approvazione da parte di Comune e Ministero non solo del progetto ma anche della formula Project Financing 25% privato- 75% pubblico espressamente indicata fin dal 2016.
La segreteria della Presidenza del Consiglio dei Ministri non ha ancora inviato la lettera annunciata da Mastella il 20 aprile.
Non si comprende perché tanto ritardo ma molto probabilmente nella riunione da remoto tenuta il 6 aprile con i rappresentanti del Comune di Benevento, il Nucleo di valutazione ministeriale dei progetti Periferie ha confermato quanto aveva già scritto l’ANAC a giugno del 2021 e cioè “la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in qualità di ente finanziatore con la nota dell’11/2/2021 n. 283, ha ritenuto il progetto compatibile con il programma di finanziamento citato, senza esprimersi sulla procedura di scelta del contraente individuata dal Comune.”
Il Comune vorrebbe rimodulare ancora una volta il progetto Lumode e realizzare con i sette milioni di euro del fondo nazionale per la riqualificazione delle Periferie soprattutto il parcheggio interrato in piazza Risorgimento con gara di appalto.
L’ipotesi è azzardata perché quel finanziamento è stato concesso per un altro tipo di intervento proposto dalla società di Gricignano d’Aversa che non vuol recedere.
Da aprile ad oggi il dirigente Iadicicco ha tentato un accordo tra Comune e Lumode proponendo il pagamento di qualche centinaio di migliaia di euro per acquisire la progettazione del 2016 e del 2020, ma la società il 22 luglio scorso ha presentato un nuova diffida.
Ribadisce che la proposta di Project Financing 25% privato- 75% pubblico, quella alla quale aveva lavorato lo stesso Iadicicco come libero professionista, fu approvata dalla Giunta Comunale con la delibera n. 121 del 29 agosto 2016 e quindi annuncia che nel caso fosse rivista quella decisione chiederà al Comune un risarcimento di almeno 4.800.000 di euro per spese sostenute e mancato utile.
In effetti il progetto Lumode di agosto 2016 riportava chiaramente nella intestazione la indicazione: “Progetto integrato di riqualificazione urbana dell’area di piazza Risorgimento e dell’area attualmente adibita a Terminal Bus extraurbani- Progetto di fattibilità (secondo il Nuovo Codice degli Appalti D.L. n.50 del 18/4/2016 art. 183 comma 15)”
L’articolo citato riguarda la Finanza di Progetto ma, come ha ribadito l’ANAC, la partecipazione dell’Ente Pubblico non può superare il 49%. Invece, la Lumode voleva realizzare l’intervento di € 9.404.600 con il contributo di € 7.000.785, pari al 74,44%, a carico della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La Giunta Comunale approvò la proposta, chiaramente non conforme al Codice degli Appalti, anche perché rispondeva alle indicazioni contenute nel Bando del Comune di Benevento per “Acquisizione manifestazioni di interesse da parte di soggetti pubblici e privati per attivare procedure di Finanza di Progetto” da inserire nel Programma per la riqualificazione delle Periferie.
Il Bando fu approvato con Determina Dirigenziale OOPP- Urbanistica n. 621 del 28/7/2016 e prevedeva, in modo un pò confuso, che la partecipazione dei privati per il 25% dei finanziamenti complessivi (raccomandata dal Bando Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri) si potesse concretizzare anche attraverso Project Financing ai sensi dell’art. 183 del D.Lgs 50/2016.
Chi era il consulente del settore Opere Pubbliche- Urbanistica che contribuì a redigere quel Bando?
Gabriele Corona, movimento politico “Altra Benevento è possibile”
(continua)
Staremo a vedere.