Lievita il mamozio-ristorante, pareti luccicanti davanti al Duomo

Nel progetto Comune-Offtec scompare l’edificio del consorzio Cepid ma è previsto un piano in più sul palazzo pubblico, abusivo, per fare un ristorante più alto della Cattedrale. Se ne discuterà in Consiglio lunedì 20 maggio.

Post 16 maggio 2024

 E’ stato presentato ieri sera in piazza Roma il progetto elaborato dalla società Offtec su incarico del Comune di Benevento per la presunta “valorizzazione” dell’edificio pubblico, il mamozio, costruito davanti al Duomo con autorizzazioni poi annullate dal Consiglio di Stato, su suoli privati e non completato.

I tecnici del gruppo di progettazione hanno premesso che si è trattato di un lavoro difficile che in effetti è stato condizionato dalle indicazioni del Comune che vuole fare un mercato coperto con fast food e un ristorante sulla terrazza, come richiesto da un misterioso imprenditore che pensa di realizzare un fatturato annuo di €. 3.200.000, come indicato nella scheda approvata dalla Giunta Comunale a marzo 2021.

La Offtec sulla base delle richieste del Comune prevede al primo livello “uno spazio fluido e versatile capace di ospitare diverse attività connesse alla promozione dei prodotti agro-alimentari e configurarsi come la tipica tipologia di mercato che incontriamo solitamente nelle maggiori città italiane e straniere”.

Al piano successivo dovrebbero essere abbattute le arcate per creare un grosso locale “piazza coperta”.

Al terzo livello sono previsti ambienti con pareti mobili per attività culturali.

Ma il pezzo forte del progetto è previsto sull’attuale solaio di copertura: un altro piano di “circa 500 mq per accogliere un bar-ristorante con terrazza panoramica” che è il vero affare per il privato.

L’architettura contemporanea, come richiesto dal Comune, stravolge il progetto Isola e Gabetti tanto esaltato da Pasquale Viespoli e Nazzareno Orlando, e prevede pareti luccicanti in piazza Duomo per attrarre visitatori.   

Negli elaborati progettuali si nota anche che non compare più il palazzo privato, costruito dal consorzio Cepid e non completato, oggi incastrato tra il mamozio e il Condominio all’angolo con corso Vittorio Emanuele.

Gli aderenti a quel consorzio in cambio della volumetria autorizzata dal Comune nel 2000, si erano  impegnati a cedere i terreni di loro proprietà sui quali è stato costruito il mamozio pubblico, ma ora rischiano di ritrovarsi senza palazzo, senza i suoli e con perdite consistenti per attività edilizie inutili e contenzioni legali.

A meno che il misterioso imprenditore che vuole fare la enorme mangiatoria a piazza Duomo per attrarre turisti, non abbia già pensato anche a come risarcire il Consorzio Cepid.

Il Consiglio Comunale di lunedì prossimo, 20 maggio, dovrà approvare anche una variante al bilancio proprio per il mamozio e questa sarà l’occasione per capire meglio cosa intenda fare l’amministrazione Mastella davanti alla Cattedrale, bene pubblico.

Sarà interessante, anche per i giornalisti e i giornalai, sentire Rosa De Stasio, consigliera di destra, che ha sempre difeso il mamozio davanti alla Cattedrale

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”  



5 commenti su “Lievita il mamozio-ristorante, pareti luccicanti davanti al Duomo”

  1. Cosa aggiungere ancora a tutti i commenti rilasciati riguardanti la struttura in questione? Sarebbe auspicabile trovare una soluzione idonea e definitiva , nei limiti della legalità a questo annoso problema
    che potrebbe mettere d’accordo tutti. Ma si sa bene che è pura utopia, in politica, sperare in questo miracolo.

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  2. Queste americanate vanno bene in altri paesi e non certo nella città di Benevento con antichità rarissime e piene di storia. Ma è mai possibile che i soliti politici di poca fede guardano solo agli interessi personali invece di favorire la città e i cittadini in primis . Spero che tutto questo non accada e si valorizzi la città di Benevento. Buon lavoro

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  3. Cattedrali nel deserto, turismo come giustifica per creare benessere, politici che non sanno ascoltare i veri bisogni dei cittadini. Mi vengono in mente contrada cellarulo abbandonata nel fango, McDonald aperto e poi chiuso, piazza colonna ora da rivedere, spina verde, lungo sabato , il corso pieno di gomme, strade dissestate, mega parcheggio vuoto. Anche il trasporto locale era frutto di un imprenditore misterioso.
    Sosta nel Centro storico in balia di continui abusi, un bagno pubblico in piazza Santamaria, la città è piena di sportelli bancari, chiese e ristoranti .
    Credo che questo ristorante sul mamozio deve essere realizzato è un progetto di alto valore culinario.

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