Progetto Lumode, il consulente del Comune non consiglia di annullare la delibera di approvazione

Area Terminal Bus – Piazza Risorgimento, quali altre contorsioni sono capaci di fare il sindaco Mastella e il dirigente Iadicicco ?

11 ottobre 2022

La Giunta Mastella con la delibera 121 di agosto 2016 approvò la proposta di Project Financing della società Lumode che voleva realizzare un palazzo con parcheggi sull’area Terminal Bus dal costo di circa 9,5 milioni di euro con un finanziamento ministeriale (fondi riqualificazione delle Periferie) di sette milioni di euro, pari al 75% della spesa.  

Il rimanente 25%, quasi 2 milioni e 400.000 euro, lo avrebbe pagato la società casertana che però in cambio voleva incassare per 29 anni tutti i proventi derivanti dalla gestione delle opere (appartamenti, negozi, servizi, aree di sosta).

Nel 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri concesse il finanziamento richiesto e nel 2018 il Comune di Benevento avviò la gara per la esecuzione del Project Financing 75% pubblico-25% privato, poi sospesa in attesa di un mutuo per anticipare il contributo ministeriale.  

Ad ottobre 2020 il Comune di Benevento ha concordato con la Lumode una modifica sostanziale al progetto iniziale, approvato dal nucleo ministeriale di controllo dei progetti Periferie.  

Nel 2021 Altra Benevento, dopo numerosi rilievi critici al progetto della Lumode mai considerati dall’amministrazione Mastella, presentò un esposto all’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) la quale a giugno dello stesso anno ricordò al Comune di Benevento che il Project Financing Lumode (75% finanziamento pubblico – 25% finanziamento privato) non è conforme al Codice degli appalti che impone contributi pubblici non superiori al 49% e quindi quote finanziarie dei privati di ameno il 51%.

Da allora, cioè per 15 mesi, il dirigente del settore Urbanistica-Lavori Pubblici, Antonio Iadicicco, Responsabile del Progetto Periferie, nonostante avesse chiesto alla Lumode di adeguarsi al parere dell’ANAC e quindi di rimodulare il piano economico prevedendo a suo carico il 51% della spesa totale, ha continuato a sostenere, anche con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che il Project Financing casertano 75% pubblico-25% privato, era conforme al Bando Periferie che si doveva considerare LEX SPECIALE.

E’ stato smentito, ovviamente!

Insomma, capriole ed avvitamenti che hanno determinato anche due diffide della Lumode la quale ha più volte sottolineato che la sua proposta di Project Financing 75% pubblico-25% privato era stata approvata nel 2016 e sempre confermata dal Comune fino al 2021.

Agli inizi di agosto scorso Iadicicco, che proprio non ha digerito il parere ANAC, ha chiesto un parere all’avv. Andrea Abbamonte che il 24 agosto, in attesa di esaminare tutti gli atti, comunicava “credo che ci si debba muovere nel rispetto delle condivisibili deduzioni contenute nel parere ANAC del giugno 2021”    

Quindi Abbamonte alla fine di agosto aveva già comunicato che occorreva annullare gli atti del Project Financing ma la maggioranza del Consiglio Comunale il 19 settembre ha respinto una mozione delle opposizioni che chiedevano proprio di procedere in tal senso.  

Il giorno dopo, 20 settembre, il sindaco Mastella con una ponderata e studiata nota alla stampa firmata di suo pugno, annunciava che la gara del Project Financing si può annullare perché “la società Lumode ha manifestato il sopravvenuto disinteresse all’iniziativa non ritenendo suscettibile dell’incremento la quota di finanziamento privato”.

In verità con le diffide di dicembre 2021 e luglio 2022, la Lumode ha ribadito di non essere disposta ad incrementare la sua quota di partecipazione ed ha sollecitato la gara per il Project Financing  25% privato – 75% pubblico che il Comune ha approvato nel 2016, preannunciando la richiesta di un corposo risarcimento danni nel caso la gara fosse stata annullata.

Evidentemente Mastella presagiva qualche novità.

Finalmente il 6 ottobre l’avv. Andrea Abbamonte ha presentato al Comune di Benevento il parere chiesto il 4 agosto dal dirigente Antonio Iadicicco.

Scrive il legale di fiducia del sindaco “L’intero carteggio è stato da me esaminato e credo che si debba  schematicamente procedere come segue:

1) Attivazione della procedura di ritiro della gara indetta con D.D. n.  309 del 16/7/2018 – anche e soprattutto alla luce delle modifiche progettuali introdotte dalla Soc. Lumode all’originaria proposta sin dall’ottobre 2020;

2) Successiva Determinazione di presa d’atto della volontà espressa dalla Soc. Lumode con nota del 7/12/2021 in ordine alla non accettazione delle prescrizioni ANAC del 14/6/2021, e conseguente decadenza della procedura di PPP in essere;

3) Eventuale definizione compositiva dei rapporti con la Soc. Lumode ai fini dell’utilizzo del progetto preliminare dalla stessa elaborato, con riconoscimento del valore dei predetti servizi di progettazione;

4) Indizione di procedura di appalto per l’attuazione del programma di riqualificazione in questione, al fine di salvaguardia dei relativi finanziamenti.

Quindi, Abbamonte propone di annullare la gara del 2018 perché riferita all’originario progetto della Lumode che però è stato modificato nel 2020.

Poi l’avvocato consiglia di dichiarare decaduto il Project Financing 75% pubblico-25% privato perché la Lumode non si è adeguata al parere ANAC e quindi non ha voluto aumentare l’investimento privato fino al 51% con conseguente riduzione del contributo ministeriale al 49%.

Abbamonte, però, non fa alcun riferimento alla delibera 121del 29 agosto 2016 con la quale fu approvato il Project Financing della Lumode (75% pubblico- 25% privato) che anch’egli considera, ovviamente, non conforme al Codice degli Appalti già in vigore a quella data.  

Senza intaccare la delibera 121/2016 il Comune spera che il Ministero confermi il finanziamento di sette milioni di euro concesso per il progetto Lumode che però la società casertana non potrà realizzare mediante Project Financing solo per colpa sua, non avendo accettato di rimodulare il piano finanziario.

Ma se la società casertana lo avesse fatto accollandosi il 51% del costo, quel progetto si poteva realizzare come Project Financing ?

In tal caso, però, il contributo ministeriale si sarebbe ridotto al 49% , cioè a 4.655.000 euro, invece grazie al rifiuto della Lumode il Comune spera di ricevere dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri 7.000.000 di euro.

Mah! Diventa sempre più interessante vedere quali altre contorsioni sono capaci di fare il sindaco Mastella e il dirigente Iadicicco

Gabriele Corona, movimento politico “Altra Benevento è possibile”   



1 commento su “Progetto Lumode, il consulente del Comune non consiglia di annullare la delibera di approvazione”

  1. Cinquanta sfumature di grigio.In questa condizione di indeterminatezza e confusione , dove tutto ed il contrario di tutto è ancora possibile, scorre l’unica risorsa davvero non rinnovabile: il tempo.

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