Scimitarre sguainate per difendere Mastella dall’assalto dei suoi

Il sindaco lunedì registrerà la sua definitiva sconfitta: la moglie non sarà eletta, alla Regione andrà un altro sannita e al Comune comicerà la guerra dei lunghi coltelli

Post del 7 giugno

Stasera il sindaco Clemente Mastella inaugura, con il solito codazzo plaudente, la baracca con erbe officinali realizzata sui reperti archeologici trovati in piazza Cardinale Pacca.

Sapevano che in quella piazza ci sono importanti preesistenze storiche, romane e medievali, descritte in una relazione ufficiale della Soprintedenza del 2021 ma l’anno dopo hanno approvvato il progetto per fare il Front Office turistico con Info Point e piccolo terminal bus.

Hanno trovato i reperti, oviamente, ma grazie alla scandalosa disponibilità del Soprintedente Archeologico, Gennaro Leva, (da qualche giorno in pensione) sono riusciti a spendere più di un milione di euro per costruire la baracca sul mosaico romano, le antiche mura in tufo, le strutture del convento medievale, con la fossa settica negli ambienti termali.

[Per leggere i documenti sui reperti trovati in quella piazza e vedere le foto, clicca qui]

Poi, considerato che quella struttura nella piazza piena di auto è semplicemente ridicola, hanno eseguito altri lavori (per una spesa imprecisata) per illuminare muro romano utilizzato poi dalla vecchia chiesa di San Pietro che non erano previsti dal progetto, senza tirare fuori le strutture termani sottostanti.

Insomma, la solita ricerca dell’apparenza (le luci che illuminano un muro) senza sostanza (i reperti ricoperti e il parco archeologico prima annunciato e poi negato) tanto cara a Mastella che taglia nastri tra le comparse gaudenti ed osannanti.

E l’ex Ministro della Giustizia non si è fatto scrupolo di organizzare questa ennesima ridicola messinscena poche ore prima della apertura dei seggi per le elezioni del parlamento europeo al quale è candidata la moglie, Alessandrina Lonardo, alias Sandra Lonardo, che però compare nella pubblicità elettorale come Sandra Mastella.

E’ stata una campagna elettorale durisssima per il ceppalonico, si è dovuto inventare di tutto: l’appello alle vittime della malagiustizia (che sarebbe l’attività dei magistrati che si permettono di indagare i politici); la chiamata alla riscossa di ex democristiani e soprattutto ex Udeur; il manifesto con la sua foto vicino al fac simile con le scritte Mastella – Renzi, come se fosse lui il candidato; il volantinaggio nei mercati e nei centri commerciali con l’auto del Comune e il poliziotto di scorta; le sferzate ai suoi poco propensi a fare l’ennesima figuraccia dopo la faticosa campagna elettorale per le politiche del 2022 quando era candidata sempre la moglie, non eletta.

E c’è qualcuno, come il candidato sindaco di San Giorgio del Sannio, Giuseppe Ricci, il quale comincia a pensare che il sostegno di Mastella, politico ormai al tramonto, potrebbe essere controproducente. Giura, quindi, che la sua è una lista civica “pura” sperando che i cittadini abbiano dimenticato che lui è il vice coordinatore provinciale di “Noi di centro”.

Per dedicarsi alla campagna elettorale per il “partito famiglia” il sindaco Mastella ha lasciato in sospeso molte delicate questioni: la denuncia di Altra Benevento per la gara di appalto manipolata dell’ex Mercato Commestibili; la rivolta dei presidenti delle commissioni consiliari per le relazioni sui gettoni di presenza; lo scontro tra i Segretario Generale e il Comandante della Polizia Municipale (con l’inseimento anche dell’ex comandante alla rcerca di mansioni superiori); il pasticcio dei fondi ministeriali per il mamozio di Piazza Duomo; i veleni tra dirigenti comunali e le pretese di giovani funzionarie che millantano credito.

Il sindaco ha avuto solo il tempo di commentare la sentenza del Giudice del Lavoro che su ricorso della CGIL ha condannato il Comune per comportamento antisindacale.

In questa occasione Mastella non ha attaccato il giudice, non ha gridato alla malagiustizia (anche perchè i magistrati beneventani non lo stanno maltrattando), ha attaccato il rappresentante sindacale che ha fatto ricorso.

Subito gli ha fatto eco Cosimo Lepore, ex Lealista e PD, ora fedelissimo mastelliano, che dimenticando ciò che ha imparato come assessore al personale con “quelli di prima“, fa la differenza tra sindacalisti buoni (CISL e UIL) e quelli cattivi (CGIL).

Nonostante gli sforzi e le solite promesse, tutti sanno che lady Sandra non sarà eletta ma qualcuno si è inventato che un buon risultato potrebbe convincere il presidente della Regione, De Luca, a nominarla assessore (sic!)

Tra un mese si scoprirà che nella Giunta Regionale entrerà un sannita ma non sarà lady Mastella e allora comincerà la resa dei conti. Molti sostenitori mastelliani passerano all’incasso per pretendere il rispetto delle promesse ricevute, a palazzo Mosti comincerà la guerra dei lunghi coltelli e il Segretario Feola scapperà nottetempo.

Mastella però ha già allertato il suoi fedelissimi scudieri, il segretario e il presidente di Noi di Centro, Cosimo Lepore e Marika Mignone, che hanno già sguainato le scimitarre, pronti ad immolarsi per il grande leader che crollerà comunque entro un anno.

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”



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