Un nuovo commento dell’avv. Gino De Pietro sulla recente immotivata chiusura di tutte le scuole di Benevento
Post 8 aprile 2024
In merito alla recente sospensione della fornitura idrica alla parte alta della città, il sindaco di Benevento, Clemente Mastella ha dichiarato alla stampa di aver chiesto alla Regione Campania di non effettuare durante il fine settimana i lavori di riparazione dell’acquedotto del Biferno per non danneggiare i ristoratori.
Con una ordinanza del 24 marzo Mastella aveva disposto per i giorni 5 e 6 aprile la chiusura delle scuole della parte alta della città ma poi con una nuova ordinanza “contingibile ed urgente” del 4 aprile ha chiuso anche le scuole della parte bassa della città con motivazioni stravaganti.
Dopo le critiche di Altra Benevento e il primo comunicato dell’avv. Gino De Pietro, l’ex Ministro della Giustizia ha dichiarato a Il Mattino che lo ha fatto su richiesta di una studentessa.
Sabato scorso Mastella ha inviato alla stampa un comunicato trionfante perchè sono durati meno del previsto i lavori all’acquedotto regionale necessari per consentire la costruzione dell’Alta Velocità Ferroviaria (ma non erano lavori del Comune) e per ricordare che la nuova linea ferroviaria consentirà di giungere a Roma in meno tempo.
Oggi l’avv. Gino De Pietro ci ha fatto giungere un nuovo commento che pubblichiamo integralmente.
“Dalle dichiarazioni del sindaco di Benevento pubblicate nei giorni scorsi dalla stampa locale, compresa quella parte che, con un impareggiabile senso del giornalismo, ha omesso di dare notizia delle ragioni per cui il sindaco rilasciava le dichiarazioni, è emerso che:
- si deve al sindaco il fatto che i lavori relativi alla condotta idrica siano stati anticipati dal fine settimana al giovedì pomeriggio per cui la chiusura delle scuole e degli asili interessati dall’interruzione idrica per i giorni 5 a 6 aprile (venerdì e sabato) disposta il 25 marzo 2024 è stata determinata esclusivamente dalla sua scelta e non da fatti oggettivi;
- si deve ad UNA studentessa abitante nel suo parco – e dobbiamo arguire assai simpatica a Mastella – se sono state chiuse, con provvedimento giunto nel tardo pomeriggio del giovedì, anche tutte le scuole e gli asili di Benevento non interessati dall’interruzione idrica, senza un adeguato preavviso, danneggiando studenti e famiglie;
- non si deve al sindaco se i lavori si sono conclusi anzitempo ma alla solerzia degli addetti dell’azienda che li ha realizzati cui va un attestato di stima esteso agli operai che solertemente hanno operato;
- si deve al sindaco di non aver riaperto le scuole per il sabato, pur essendosi acclarato che la fornitura sarebbe stata ripristinata;
- non si deve al sindaco se i cittadini di Benevento impiegheranno meno tempo per recarsi in treno a Napoli, a Roma o a Bari. La favoletta della rana di Fedro esime da ogni ulteriore commento;
- al sindaco sfugge – come cosa di scarsa importanza per lui – che il sabato sono aperte molte scuole, tra cui tutti gli istituti superiori;
- al sindaco non sfugge mai l’interesse di alcune categorie di attività – ristoranti, bar e cantine;
- al sindaco sfugge che lui non è il segretario dell’assoristoranti o della confederazione bar e cantine, ma il sindaco di un capoluogo di provincia, per cui deve comportarsi nell’interesse della comunità dei cittadini e non di una sola esigua parte di essi;
- il sindaco ignora che nei capoluoghi di provincia hanno sede tutti gli istituti superiori (licei, istituti tecnici e professionali) e che questi fanno lezione anche di sabato;
- il sindaco non considera mai gli interessi preminenti degli studenti, titolari del diritto allo studio costituzionalmente garantito e prevalente rispetto all’interesse di una sola, ristretta categoria di operatori commerciali;
- il sindaco ignora gli interessi di tutte le altre categorie di cittadini diversi da ristoratori, bar e affini, che considera immeritevoli di ogni tutela;
- il sindaco non dà ascolto neanche ai suoi stessi dirigenti!
E’ il caso che il sindaco prenda atto del fatto che il feudalesimo a Benevento è terminato molti secoli orsono e che un governo democratico della città implica la considerazione degli interessi di tutti i cittadini, in particolare dei giovani, titolari del fondamentale diritto allo studio, costituzionalmente garantito, e di tutte le categorie di imprenditori, professionisti e lavoratori.
La città attende da lui una solenne promessa: “Non lo faccio più”. Non si accontenterà di qualcosa di meno.
Gino De Pietro